mercoledì 3 settembre 2014

Lettera aperta a Francescopaolo D'Adamo


Caro Paolo, credo che stavolta abbiamo davvero esagerato. Ci siamo catapultati oltre il fosso per aver osato mettere in discussione la scelta di una piazza per una manifestazione gastronomica. Per la precisione, Piazza Rossetti, quella che tu definisci "il salotto buono della città", mentre io userei meno enfasi definendola più semplicemente la "meglio immagine della città", come se a Torino compri una cartolina con la Mole Antonelliana o a Roma una che ritrae Piazza Navona. Usarla per manifestazioni pubbliche goderecce e di alto afflusso, naturalmente, mi fa pensare al ragazzino che si porta la fidanzata a casa e lo vanno a fare sul letto di mamma e papà. Sacrilegio! Ci siamo macchiati di sacrilegio, ma non per aver amoreggiato sul lettone o mangiato gli arrosticini buttando i ceppitelli ai piedi di Gabriele Rossetti. Abbiamo commesso un sacrilegio, secondo più di qualcuno, per aver dichiarato più o meno questo pensiero: "Ma che bella manifestazione, complimenti agli organizzatori per aver pensato il più agevole degli strumenti per unire i vastesi al suo territorio, peccato per la scelta di Pazza Rossetti". Faccia nostre sotte a li matune...Io ti propongo pubblicamente, per farci perdonare, un rimedio in grande stile...Ma che dico in grande stile, di più! A livello nazionale! Scomodiamo il Vaticano! Lo rendiamo felice! Faceme minì Papa Francesco! Ma non a Piazza Rossetti...è troppo piccola, ci li faceme passà. Ho pensato di proporre la sagra nazionale dell'agnello. Un modo originalissimo, che di più non si può, per riportare i pellegrini nelle chiese, da decenni ormai decisamente svuotate da questo mondo consumista e che tutto brucia rapidamente, dove la fede si è smarrita al punto che nemmeno molti sanno cosa sia. La Chiesa, Si, perchè la sagra dovrà svolgersi rigorosamente dentro ogni chiesa d'Italia. Tra una tradizionale seduta e l'altra un bel tavolo proporzionato, imbandito di agnello cucinato in tutti i modi:

1) Agnello alla brace
2) Abbacchio
3) Con patate al forno e sotto la coppa
4) In stracciatella di uova e pecorino di Farindola
5) Con gli asparagi
6) Con i carciofi
7) Al sugo
8) Al Barolo...Si accettano volentieri richieste d'inserimento nel menù.


Si cucina esclusivamente sull'altare, quale massimo riconoscimento al Signore per il noto sacrificio di "qualche" anno fa. La giornata sarà allietata dai canti dei vari gruppi associativi di ciascuna chiesa e laddove non ve ne siano perchè troppe piccole, le più grandi presteranno i propri a rotazione. Solo Alleluja e canti dedicati al Signore. Vino a volontà perchè ovviamente non può mancare così come non è mai mancato nella tavola del Signore. A tavola serviranno i chirichetti coadiuvati dalle perpetue. Ogni due ore un rosario. Che ne pensi Mac? Ovviamente sono ben accette le tue idee che nella notte certamente partorirai per preparare il tutto nei minimi dettagli.
N.B. Astenersi dai commenti religiosi attivisti, chi non ama Vasto...e per pareggiare i conti pure Stefano Comparelli che ci darà sicuramente ragione appoggiando la clamorosa iniziativa.

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