Non è un “giorno
nero per l’Abruzzo”, così come dice il Sindaco Lapenna, ma per la politica,
aggiungiamo noi. O forse no…
Infatti, nonostante la dichiarata contrarietà
al progetto di estrazione petrolifera, da parte di chi, ad ogni livello
istituzionale, governa i nostri territori, Ombrina mare ottiene parere
favorevole, come fosse scelta operata per intervento superiore e divino.
Regione Abruzzo,
Province, Comune di Vasto ed ANCI, in una completa filiera di appartenenza al
centrosinistra, perdono ancora, disastrosamente, una
battaglia il cui risultato rappresenta l’indirizzo politico per il futuro dei
nostri territori, in totale contrasto con le sue reali vocazioni.
A questo punto, delle
due l’una: o il peso decisionale dell’intera classe politica che governa, a
tutti i livelli, i nostri territori è pari a zero o, nonostante i proclami e le
urla di contrarietà al progetto petrolifero, c’è connivenza.
In ogni caso, la
vicenda delinea il fallimento di un classe politica che, pur rappresentandola,
non ha saputo far valere una chiara volontà popolare o, in alternativa, che ha
soggiaciuto a quella delle lobbies finanziarie ed
industriali, una volontà che travalica ogni aspetto del tanto conclamato ma
così vituperato sistema democratico.
Una classe politica
seria avrebbe motivo per dimettersi in blocco, se non altro per evitare che sia
l’elettorato a sancire la sua definitiva uscita di scena.
Massimo Desiati
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