La mia Vasto, la Vasto che vorrei, non è quella del passato. E' anche quella del passato.
Mi spiego meglio:
il massimo rispetto per quanto "già vissuto" nella nostra città - ci mancherebbe altro! proprio io che "sguazzo" nel passato cittadino - ma la mente, carica di esperienze, positive e negative, deve essere rivolta al futuro. Non ci si può limitare a guardare il passato e a ripetere la cantilena "una volta, una volta". Dobbiamo utilizzare questo bagaglio per una città migliore, una "vita" migliore. Vasto ha tutte le qualità per essere un luogo "delle meraviglie" dove vivere bene.
I giovani lo hanno intuito ma non hanno l'esperienza giusta per scegliere la strada migliore. Vanno aiutati. Vanno aiutati da chi ha esperienze, a mettere a fuoco le loro idee. "Le loro" idee non sono tutte buone e molte sono assai superficiali, tuttavia ognuno va ascoltato a ognuno merita una risposta, anche negativa, purché motivata. Con chi potrebbero confrontarsi se non con chi ha vissuto come loro e prima di loro quel tipo di gioventù non legata al tavolo del bar o ad una scrivania ma alla costruzione di un futuro diverso?
Io mi sento come Totti per la Roma. Per alcuni sono un danno, per altri una risorsa. Io mi sento utile. Se non altro per la passione che ho per la mia città.
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