Tante pagine, tante manifestazioni, tanti "per non dimenticare". Eppure ...
Ieri siamo passati al cimitero e tra le tante "curiosità" sono stato attratto da una lapide poggiata come capita in un anfratto. A principio guardo il guano dei piccioni che "vergognosamente" copre la pietra poi leggo Zara.
Il nome della città istriana mi ha riportato alla memoria il dramma delle povere "anime" italiane che nel secondo dopoguerra hanno dovuto lasciare la loro terra e tutti i loro averi per questione di "razza".
Come sarà stata accolta la povera Antonietta al suo arrivo qui a Vasto? E perchè arrivò nella nostra città? Sola? Con la sua famiglia? Tante sono le domande che quella minuscola lastra di marmo, ormai lontana dal corpo che doveva ricordare, mi ha "accozzato" nella mente.
Chissà se qualche lettore attento mi può raccontare la sua storia o almeno può dirmi chi era.
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