Di Roberta Presenza
Si è conclusa in questi giorni la mostra Elena Sangro i mille nomi della diva del muto. Riaccendere i riflettori sull’attrice, omaggiarla nel
centoventesimo anniversario della nascita era l’intento di questo evento
culturale. Piccola esposizione di documenti, fotografie, cartoline, realizzata
in un contesto privato, al di fuori di ambienti e dinamiche istituzionali.
Nella sua semplicità e spontaneità questa mostra non ha avuto la pretesa di
raccontare tutto di Elena Sangro, nè di narrare l’intera sua filmografia, di fatto comodamente reperibile.
Abbiamo raccontato la nostra personale interpretazione dell’attrice, rivelata
attraverso il materiale documentario in nostro possesso. L’esposizione è stata
arricchita da ricerche su aspetti poco noti e per questo ancora più
affascinanti che tentano di fare luce in angoli bui della sua vita. Le ricerche
realizzate ci hanno fatto percorrere strade impensabili. Il ritrovamento di un
rarissimo documento, ovvero, un libretto in cui è raccontata la trama del film
“Paolina”, è stato l’incipit di tutti i nostri studi e ha permesso di scoprire
ed elaborare nuove ed affascinanti teorie. Paolina, adattamento cinematografico
del romanzo Paoline di Alexandre
Dumas, è un film che ha come regista e protagonista maschile Vitale De Stefano,
realizzato a Torino dalla Savoia Film, nel 1915. Riconosciamo i tratti somatici
di una giovane Elena Sangro nell’immagine di copertina di questo libretto ed in
alcune foto interne. Ma durante la ricerca affannosa del film presso archivi e
cineteche è emerso che tra i nomi degli attori non compariva quello della
Sangro, ma bensì quello di Jeanne Nolly.
Questa scoperta ha dato il via ad una indagine, ancora in
corso, finalizzata da acquisire notizie e dati certi su chi fosse questa
attrice dalla brevissima carriera. Riconosciamo nel suo volto acerbo i tratti somatici
di Maria Antonietta Bartoli Avveduti, ma è davvero lei? ad oggi non è dato
saperlo con certezza, ne se mai troveremo documenti che certificano quanto
ipotizziamo. Una donna camaleontica e volitiva alla continua ricerca di se
stessa, come la Sangro
potrebbe avere avuto una carriera cinematografica giovanile con lo pseudonimo di Jeanne Nolly? Noi crediamo di si. Non dimentichiamoci che lei è nota per avere assunto nella
vita molteplici nomi, nasce Maria
Antonietta, diventa Elena Sangro l’attrice, è Ornella tra le braccia del Vate,
successivamente si reinventa cantante e regista con il nome di Lilia Flores
e Anton Bia’. Tutto questo ci fa credere
e sperare, di poter aggiungere quest’altro pseudonimo fino ad oggi sconosciuto.
Se cosi non dovesse essere poco importa, importa di più aver incuriosito,
destato interesse, riacceso la fiamma. È emersa chiaramente anche la necessità
di indagare su altri aspetti della biografia della attrice, in primis il
rapporto con la famiglia di origine, rapporto che grazie alle informazioni forniteci dal
giornalista Giordano Cioli oggi risulta essere meno lacunoso. Per questa
piccola mostra Il libretto Paolina è sto fondamentale, ma anche l’analisi
psicologica delle sue scelte di vita, sono stati importanti spunti di riflessione
e studio. Il suo essere continuamente in una fase nuova della vita. Il suo
rinascere e reinventarsi davanti ai grandi cambiamenti, dal corpo non più
giovane, ad un’amore che finisce, una carriera da costruire, senza l’appoggio
economico ne morale della famiglia. Il tutto in un periodo storico in cui le
donne vivevano sotto l’ala protettrice di un uomo e di un casato. Ne emerge
chiara l’immagine di una donna dalla personalità forte che ha fatto di tutto per
realizzare i propri sogni ed affermarsi. Una donna caparbia e di grande
esempio. Si è rivelato essere un puzzle incredibilmente ricco, la vita di Maria
Antonietta Bartoli Avveduti e ne stiamo aggiungendo piano piano alcuni
tasselli. Abbiamo trovato affinità con la moda, con la musica, mille e mille
possono essere le assonanze gli accostamenti, le indagini da poter portare avanti. Questo nostro lavoro è da intendersi
come una sorta di canovaccio, da completare e arricchire ulteriormente. Un
appello è stato fatto da parte mia e di chi con me ha lavorato e reso possibile
questo progetto, alla collaborazione da coloro che hanno già avuto modo di
accostarsi alla vita dell’attrice, a chi sta realizzando ricerche sul di lei e
sulla sua famiglia e a chi potrà fornirci supporto per realizzare future ricerche
ed eventi culturali di più ampio respiro….Un appello accorato all’intera
cittadinanza. In altre città già l’interesse si è riacceso, è bene ricordare
anche che quest’anno ricorre il centesimo anniversario della realizzazione del
film Fabiola, che la vide per la
prima volta protagonista con lo pseudonimo di Elena Sangro e che fu l’inizio di una lunga carriera. A Roma per
questa occasione nel mese di giugno è stato realizzato un workshop
internazionale, che ha visto la partecipazione di importanti organizzazioni
culturali come l’Istituto Storico Austriaco e l’istituto Archeologico
Germanico. Alla letteratura sono state affiancate
ricerche sul cinema, sull’archeologia, sulla storia dei martiri Cristiani.
Anche nella città di Chianciano sono previsti eventi nel mese di settembre che
verranno realizzati per omaggiare Elena Sangro e i Bartoli Avveduti, che un
tempo in quelle terre erano signori e ricchi possidenti. E’ di questi giorni la
pubblicazione di un libro di Franco Di Tizio che racconta della relazione tra
l’attrice e Gabriele D’Annunzio. Grande fervore attorno a questa vastese e il
suo mondo, che come un cilindro magico non finisce mai di stupirci con nuove
meraviglie e noi tutti nel nostro piccolo siamo orgogliosi di averne
contribuito.
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