una ROTELLA per JOHN LYDON:
un
istante strappato
SA(?)LOTTO
POLEMICO
a
cura di
Francescopaolo
D'Adamo e Daniela Ramini
presso
il Portone Panzotto
27
- 29 luglio 2018
In
concomitanza del SIREN FESTIVAL 2018 riapre il SALOTTO POLEMICO.
Inaugurato
durante la prima settimana romana interamente dedicata all'arte
contemporanea (RAW), torna in versione estiva il SALOTTO POLEMICO
La
presenza di John Lydon al Siren, come in una regressione ipnotica, ha
fatto esplodere il Punk perso nella calma vegetativa della
quotidianità di una piccola città sul mare.
Lo
scatto di un non-semplice-viandante blocca la memoria di qualcosa del
passato che, aggredito dal tempo e dalla natura, diventa irripetibile
ma che - forse esclusivamente per quello - non dovrebbe restare
inosservato.
Accade
che inizi a guardare lo spazio attorno notando le forme ed i suoni.
Accade
che le forme ed i suoni inizino a creare storie.
E le
storie si sovrappongono. Incastrano. Litigano.
Le
storie si abbracciano. Si allontanano.
Si
sfiorano. Si sussurrano. Si dimenticano.
Si
allungano e si accorciano.
Accade
che protagonisti principali e secondari si confondano.
Si
fondano. Rinascano.
Accade
che negli spazi, generati per accogliere, avvengano incontri che di
umano abbiano poco.
Accade
la creazione dei miti.
Delle
paure. Delle meraviglie.
La
nostra storia raccontata tra immagini e suoni è gran parte della
magia che possiamo celebrare.
E la
scambiamo così, la storia: formulando, recitando, pronunciando
sentenze e invocazioni.
E la
memoria si genera per sovrapposizioni.
E se
hai vissuto, quando ne strappi un lembo di quella memoria, affiorano
tutte le storie che parlano di te, ma che non sempre sai di aver
vissuto.
Qualche
istante fa la storia dello spazio nel quale siete immersi è stata la
scenografia perfetta della vostra più grande gioia. Poi, del vostro
più profondo dolore.
Il
momento in cui la vostra storia si è fermata.
E la
scenografia è diventata cornice. E la cornice ha iniziato ad aderire
alla storia di qualcun altro.
E
tutto cambia.
La
celebrazione dell’istante è arte.
La
comprensione dell’arte è intuizione.
La
consapevolezza è abbandono. Penetrazione.
È
quando ridete che create arte.
È
quando bruciate che la vivete.
Ammonticchiare
e disperdere identificano la vita allo stesso modo.
Sono
gli strappi le intersezioni che generano le scintille di
consapevolezza.
Strappatevi.
Denudatevi. Provocatevi.
È
così che, guardandovi attraverso, scoprirete sostanza e spirito di
cui siete fatti.
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