Io penso che prima di dare giudizi negativi sull’operato dell’Amministrazione Comunale o dei singoli componenti di questa, bisognerebbe valutare a priori, il risultato che codesta critica genererà. Io per esempio, conosco il sindaco e sono pronto a scommettere che preparerà un discorso di fine mandato nel quale sarà capace di esaltare il suo operato, riuscendo addirittura ad essere credibile, ribaltando a suo favore le critiche che gli sono state mosse. Dirà che “nonostante tutto” è stato in grado di fare questo e di fare quello. Dirà che le cause della mancata attuazione di alcune importanti opere, promesse ai cittadini e non realizzate, non dipendono dalla sua persona ma da “cause esterne”. Chi critica il suo operato quindi, deve essere pronto a contraddire quanto sarà dichiarato. Nondimeno, poiché i politici sono tutti della stessa pasta, ho paura che difficilmente riusciranno a parlare una lingua diversa da quella solita: “Io ho fatto, tu non hai fatto, io sarei stato in grado, si ma … il partito ecc”.
Il sindaco dirà che “finalmente” è stato realizzato il parcheggio, si vanterà della sistemazione di via Alborato, asserirà di aver sistemato il cimitero, addirittura riuscirà a “gloriarsi” di aver rilanciato la Cultura a Vasto. Il Sindaco che lo ha preceduto, avrebbe potuto fare altrettanto vantandosi del “proprio” operato, non mancava di dialettica. Mancava tuttavia di un elemento che il primo cittadino attuale ha: un “apparato politico”. Persone che per suo conto divulgheranno il “verbo”. Credo sarà facile rivolgersi a gente “disillusa” e raccontare la “favola” delle norme tecniche o quella delle piste ciclabili. Rivelare il mistero dei “cortei funebri” e l’accanimento contro le “recinzioni” alla marina. E il piano spiaggia? (Credo che ci proveranno fino alla fine). E il nuovo ospedale? Avranno modo di dire che grazie a loro sono state poste le basi, tuttavia a causa di … per colpa di … ecc.
La strategia da adoperare nella prossima campagna elettorale dunque, dovrà essere differente dalla precedente, perché la campagna elettorale verso la quale ci dirigiamo, sarà diversa da quella passata. Non sarà tutti contro uno (che tra l’altro, non si è nemmeno riproposto come Sindaco) ma pare, che sarà “tutti contro tutti”. Allora bisognerà avere idee chiare, poiché la confusione regnerà sovrana e l’elettorato già apatico, disgustato, confuso, deluso, scontento, distratto … che insomma “ne ha piene le scatole”, seguirà, se avrà voglia di seguire, chi almeno “proverà” ad essere convincente. Sarà d'uopo indurre il cittadino a porre ed a porsi queste domande: “Ma come sono state realizzate le opere? E in quanto tempo? E con che spesa? … Allora si che “i nodi verranno al pettine”.
Non mi dilungo oltre e riprendo il discorso da dove l’avevo iniziato, ribadendo che, mio modo di vedere, non bisogna criticare per quanto “non fatto”. Bisogna criticare invece, quello che è stato fatto ed il modo come è stato fatto. C’era bisogno di realizzare questo, piuttosto che quest’altro? C’era bisogno di affrontare questo problema piuttosto che quell’altro? Le priorità! Perché sono state trascurate?
Per scendere nel dettaglio, evidenzierò il parcheggio realizzato “a tempo di record”, con tutti i problemi che sta causando e che causerà, giacché in quattro anni, nessuno (degli attuali amministratori) si è posto il problema di uno studio appropriato sulla viabilità o una analisi sui disagi causati ai cittadini. E Via Alborato! Un aborto di strada, realizzata in una maniera assurda (e mi fermo qui). La manutenzione ed il decoro civico? (No comment!) La lotta agli “abusivismi” (questi si al plurale, altro che i “turismi!). Gli affidamenti di gestione … aggiungete voi.
Solo evidenziando questo ai cittadini si riuscirà ad ottenere il successo desiderato. Per farlo però bisogna agire con cognizione di causa, e con argomenti che dimostrino una visione generale, non idee singole e pensieri personali. Io per esempio, fossi stato l’ex Assessore al Turismo avrei affidato la mia immagine agli ottimi risultati ottenuti dal settore nella loro interezza e globalità, non al “Brodetto” o solo al “Brodetto”, così da mettere gli eventuali denigratori nell’impossibilità di disapprovare ed etichettare, visti i risultati.
A questo punto permettetemi di esprimere il mio pensiero con la solita metafora: Quando si naviga su una zattera alla deriva, bisogna attendere i soccorsi, senza disperdere energie. Se invece si vuole prendere il comando delle operazioni e dirigersi verso una meta, bisogna conoscere bene la direzione, gli ostacoli e le soluzioni per il raggiungimento di questa.
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