domenica 30 maggio 2010
Il Parcheggio
Alcuni miei amici hanno avuto una “impennata” d’orgoglio e si sono messi in “moto” per gli anni Settanta. Hanno realizzato un incontro al “parcheggio”. La domanda frequente è stata: “Come è nato il parcheggio?” Penso di poter dare la risposta
… quella mattina eravamo andati di buon ora in un paesino del medio vastese, dove una nostra amica aveva una casa. Tra panini canzoni e “mattoni” passammo una bella giornata. Al momento di tornare a Vasto a qualcuno scappò di dire: “vediamo chi arriva prima”. Avevamo tre autovetture: Io, “Mc Adams’” avevo una A112 Elegant, blu metallizzato, Bruno Baccalà una “alfetta” bianca e Giovanni “La Morte” una strana auto, grigio metallizzato, con etichette Ferrari ma che non ho mai capito che macchina fosse. Mi fecero partire per primo poiché evidentemente “sembravo” svantaggiato. Fu per loro un errore poiché sulla tortuosa strada mi misi a centro della mezzeria impedendo loro di passare. A nulla servirono nemmeno i tentativi di Giovanni che con la “Ferrari” tagliava per scorciatoie sterrate ma puntualmente si ritrovava dietro. Arrivati all’altezza della villa comunale Bruno, con una accelerazione repentina mi superò e svoltando a destra attraverso via Smargiassi giunse a piazza Rossetti. Io lo seguii mentre Giovanni proseguì e si fermo nello spazio antistante la chiesa dei “Paolotti” (attualmente detta dell’Addolorata) dove lo raggiungemmo. Fu quel giorno che nacque il “parcheggio”. A Giovanni D’Ermilio detto “La Morte”, la primogenitura.
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