Vista la mia età e quindi per tipo di educazione, ho sempre tifato per le squadre italiane nelle competizioni internazionali. Qualsiasi fossero i colori di queste.
Considerato però, il comportamento dei tifosi di calcio in quest'ultimo periodo mi sono allineato al loro comportamento.
Non sopporto più l'aggressione dei tifosi della squadra "vincente" nei confronti di coloro che tifano per le altre squadre. Io, tifoso del Milan da sempre, ho sempre rispettato le altre squadre (di ogni rango) anche nei periodi più bui della loro storia. Ho "sofferto" per le sconfitte della mia squadra ma non ho mai gioito per la sconfitta delle altre (salvo l'Estudiantes ... ma questa è un'altra storia).
Quest'anno, da parte dei facinorosi juventini che frequentano la piazza, pur non entrando in argomento calcistico, solo perché milanista, mi sono sentito dire di tutto, fino all'altro ieri.
Ho già avuto modo di dire in passato, che il mio primo idolo calcistico è stato Eusebio. Ho raccontato di quando nel 1965, da solo, ho assistito alla telecronaca della partita Inter-Benfica, condotta da Nicolò Carosio in una TV in "bianco e nero" e ricordo ancora quando "il barbuto Germano" sostituì il portiere infortunato della squadra portoghese che concluse in 10 la partita in quell'acquitrino che era lo stadio di San Siro.
Quell'Iter però era uno squadrone, contro il quale niente poterono neanche Eusebio e Coluna. Non come la Juve di "sparatubetti" capace di lisciare palloni di piede o di testa e recriminare sull'ostruzionismo degli avversari.
E ieri ho tifato per il Benfica. Si è capito?
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