Da oggi a Vasto Marina c'è "Piazza della Guardia Costiera"! Così, trionfalmente, come per un’alta vetta montuosa
raggiunta, recitava solo alcuni giorni fa, per l’esattezza il 28 di agosto, il blog
piazzarossetti.it. Del resto la
motivazione era e resta di per sé nobile, si direbbe ‘dovuta’ in una località
marina e portuale, nell’ambito delle celebrazioni del 150° Anniversario del
Corpo delle Capitanerie di Porto. A Vasto come in altre località italiane.
Oggi, 5 di settembre, e non si sa da
quale giorno addietro, tale Targa, a Vasto Marina, … non c’è più! Messa in
opera con ferro e pietra, dicitura e simboli iconici, scoperta e ‘inaugurata’
alla presenza e con intervento oratorio di tutte le autorità possibili in loco,
civili e religiose (sicuramente senza “concorso di popolo”) è sparita, si
direbbe volatilizzata… A ben guardare ai margini della pavimentazione di quella
che veniva indicata, ed è tornata ad essere, quale “piazza
degli arrosticini”, ne resta traccia soltanto in un piccolo riquadro
rettangolare nella pietra, accuratamente cementato e livellato, in
corrispondenza di quel che fu (…funere
mersit acerbo!) il palo di sostegno
della nuova e assai simbolica insegna toponomastica.
In
mancanza di notizia sul perché di tale frettolosa e inopinata rimozione, di cui
la gente probabilmente neppure si è resa conto, che dire, come giudicarla? Un
mistero, una buffa storia, se non una buffonata istituzionale, indicibile e
vergognosa? Mentre attendo da ‘civis quadrati’ (uomo della piazza o della
strada) notizie al riguardo, io fra la “gente”, quella che semplicemente guarda
e vede, cui normalmente non è dato di sapere quel che il potere fa e disfa, a suo
arbitrio e comodo, non posso che pensarne un gran male. Un motivo in più per
confermare in noi il crescente
discredito, se non un giudizio di condanna, su ciò che alcune “persone” (maschere della commedia antica), del pubblico ruolo e funzione, frequentemente compiono
contro le ragioni ideali e i valori fondanti della vita associata e democratica
di questo Paese.
E la chiamano …”politica”. Si direbbe, con amarezza, tornando a noi e a quel
che qui accade: una politica del …Guasto.
Ahinoi!
Pasquino d’Histonio
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