Non so se avete mai partecipato
ad una riunione condominiale.
L’amministratore del condominio,
alla apertura di questa riunione, chiede di nominare un presidente e un
segretario dell’assemblea. Si perde tanto tempo per queste nomine poiché, chi
per finta e vuole essere pregato chi per vere motivazioni, nessuno vuole svolgere questo compito.
Finalmente incomincia la discussione.
Questa
dovrebbe seguire un ordine del giorno prestabilito ma a “furia” di interventi
si divaga, ci si accapiglia spesso fuori tema. Di solito il presidente che
avrebbe il compito di moderare e far rispettare l’ordine non conosce il suo
compito e aggiunge chiacchiere ed argomentazioni a quelle degli altri
condomini, mentre il segretario, che dovrebbe scrivere perde il “filo” e
attende che l’amministratore l’aiuti a riassumere quanto “deciso”. Tutte le decisioni democraticamente a maggioranza vengono accettate e siglate.
Vi siete mai chiesto chi risolve
i problemi di quel condomino che ha seri problemi ma è in minoranza?
Democraticamente, dopo lunga
discussione, si decide di portare il problema di costui alla successiva
riunione. L’amministratore dice che si impegnerà, il presidente e il segretario
decadono e la maggioranza dei condomini se ne frega. Intanto il problema
persiste.
Alla seguente assemblea, se si
raggiunge il numero legale, l’argomento finalmente viene affrontato e, dopo
lunga e appassionate discussione, democraticamente, si decide di rinviare alla successiva in
attesa di accertamenti e preventivi. Intanto il problema perdura.
Nella seguente o nelle seguenti
assemblee, finalmente, dopo accapigliamenti e snervante discussione, si giunge
alla soluzione. L’assemblea condominiale, democraticamente, mette ai voti e a maggioranza …. boccia.
Di solito la motivazione ricade
sul bilancio. Il condominio non ha a disposizione le somme per intervenire e i
condomini “al momento” non sono disponibili a spendere ulteriori cifre.
L’amministratore cade dalle
nuvole e conferma che si impegnerà. Il presidente e il segretario (a volte anche l'amministratore) cambieranno
ma il problema del condomino di “minoranza” continuerà a sussistere.
Il tutto deciso democraticamente.
Il condomino danneggiato può
rivolgersi alla “Legge” e questa, che è uguale per tutti, nei tempi
“necessari”, “probabilmente”gli darà ragione ma non condannerà l’amministratore
che ha fatto il suo “dovere”, non condannerà il presidente e il segretario
perché figure “di rappresentanza”. Condannerà il condominio. Probabilmente le
spese legali saranno compensate ma, finalmente, il problema sarà risolto. Il
danno sarà riparato. Nel frattempo però questo danno è molto peggiorato e il
condomino fa presente questo all'amministratore, il quale convoca un’assemblea
e ….
Vi chiedo: “Si possono
amministrare i vari livelli di uno Stato come fossero assemblee condominiali?”
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