martedì 22 novembre 2011
... mentre io sono stato cacciato dall'autista del senatore (e senza motivazione).
Non è difficile trovare i responsabili.
A livello nazionale, IdV si è distinta, oltre che per le colorite esternazioni del leader, per il soccorso sempre pronto, prestato a Berlusconi nel momento del bisogno. Per brevità ricordiamo solo Di Gregorio, Scilipoti e Razzi.
A livello locale IdV si caratterizza per comportamenti fumosi, confusi e privi di costrutto. Vengono cercati e imbarcati personaggi da gettare in un tourbillion davvero poco chiaro. Spesso, neofiti della politica, si ritrovano fianco a fianco con navigatori di lungo corso, e possono così scoprire anche loro le piacevolezze di decisioni inspiegabili. A Vasto, IdV ha preso una decisione dopo aver taciuto per anni. L'attuale coordinatore Bontempo, subentratomi in consiglio comunale, in 2 anni ha preso la parola UNA SOLA VOLTA per dire che non intendeva partecipare ad una votazione. Ebbene adesso che IdV ha preso una posizione insieme a Sel e Rifondazione, il partito si è spaccato, rivelando come le posizioni vengono prese in maniera improvvisata. A San Salvo invece è avvenuta l'apoteosi. Il coordinatore cittadino nominato dal Sen. Mascitelli solo pochi mesi fa si è dimesso. Perchè non è d'accordo sulla linea politica adottata. Ridicolo! Ridicolo che i vertici di un partito non prendano atto di simili fallimenti. Ma la mia idea, è che questi fallimenti così imbarazzanti, siano invece decisamente funzionali a chi ha interesse a che il partito rimanga sempre una realtà da barzelletta. Il principio è sempre quello del divide et impera. Il partito non cresce, né numericamente né qualitativamente, ma per chi è ai vertici la poltrona è assicurata. Parliamo di gente che ha avuto l'occasione di stare sia al governo che all'opposizione. E i risultati, davvero poco lusinghieri, si sono visti. Che dite, adesso che Berlusconi non c'è più e che Di Pietro è in maggioranza con lui, la gente si stuferà di questi vertici? Io dico di sì. Ed i “sondaggi” anche.
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