sabato 18 febbraio 2012

"Fusse ca fusse la vodda bbone"


Un 'Osservatorio' per Fosso Marino, un organismo di controllo e monitoraggio sullo stato di avanzamento delle attività da mettere ancora in campo per risolvere una problematica ‘annosa’ (se ne parla da più di un trentennio, ormai), riemersa in modo duro e di forte e negativo impatto nella stagione estiva scorsa con i disagi e tutte le difficoltà dovute ai liquami scaricati ed ai conseguenti divieti di balneazione a più riprese disposti sulla spiaggia centrale di Vasto Marina.

L’iniziativa è di Progetto per Vasto, Mpa e Futuro e Libertà e vede coinvolti, in questa fase iniziale, anche operatori turistici, rappresentanti del ‘movimentismo civico’ e professionisti locali.

Al momento ne fanno parte Massimo Desiati e Valerio Ruggieri (capogruppo e coordinatore cittadino di Progetto per Vasto), Giuseppe La Rana e Filippo Di Risio (coordinatori cittadini di Futuro e Libertà e Mpa), l’arch. Francescopaolo D’Adamo (‘movimentismo civico’), Armando Aganippe (operatore turistico e residente di Vasto Marina), Michele Perrozzi (ingegnere) e Virgilia Memoli (avvocato). Una mobilitazione, hanno spiegato i proponenti, che vuole essere di stimolo e costruttiva per chi chiamato a dare risposte su una questione concreta per il futuro della città e per le sue risorse e potenzialità turistiche.

In una sorta di ‘cronistoria’ viene ricostruita l’emergenza della scorsa stagione estiva e, soprattutto, quel che ne seguì in termini di promesse di intervento, annunci di fondi milionari a disposizione, ridimensionamenti degli stessi fondi e provvedimenti concreti che, a distanza di mesi, tardano ad essere concretizzati. “In definitiva – ha sottolineato questa mattina in conferenza stampa Desiati con al fianco La Rana e D’Adamo -, dopo una girandola di progetti, tavoli tecnici, finanziamenti da capogiro e di piccole somme, rimpalli di competenze e responsabilità; dopo impegni presi e poi… rivisitati, dopo aver individuato le cause di quanto accaduto prima nell’eccesiva edificazione, poi negli allacci abusivi, poi ancora nelle rotture ed in eventi ‘contingenti’, si vuole concretamente sapere cosa verrà fatto e quando qualcosa verrà fatto!

La confusione generata dalle dichiarazioni contraddittorie degli amministratori non lascia affatto tranquilli ed intanto, a Vasto Marina, su Fosso Marino non si vede ancora niente”. Desiati ricorda, in particolare, prima i 10 milioni di euro di Fondi Fas annunciati dal sindaco Lapenna per rifare la rete fognaria di Vasto Marina, poi la somma di 900.000 euro per pensare solo alle condotte delle acque bianche ed alla ‘rinaturalizzazione’ dell’area nei pressi di Fosso Marino, infine ai 570.000 euro di cui si è parlato ultimamente. E, assieme a questo, i 2 milioni di euro inizialmente promessi dalla Sasi per gli interventi per arrivare alla semplice operazione di ripulitura secondo la stessa Sasi sufficiente per evitare i problemi dell’anno scorso.

A disposizione del Comune l’Osservatorio mette anche una ‘relazione tecnica di metodo’, a cura di una società di Monza, per affrontare e risolvere i problemi in una rete di smaltimento delle acque sia nere che meteoriche di una città.

Per La Rana è essenziale dare risposte concrete sulla questione, soprattutto a garanzia degli operatori turistici locali e di chi interessato a futuri investimenti. “I tempi sono stretti ed è incredibile che si siano persi mesi dietro chiacchiere e rimpalli. Bisogna agire presto e subito e puntiamo anche ad allargare il gruppo coinvolgendo i nostri rappresentanti di riferimento in Consiglio regionale e in Parlamento. Vasto non potrebbe tollerare un'ulteriore mortificazione del territorio”.

Per D’Adamo, assessore nella prima Giunta Lapenna, il problema vero è la mancanza di una seria programmazione ed anche di prevenzione dei problemi. “Ne ho denunciati tanti di casi in cui si poteva intervenire prima e risolvere le questioni. Ma si interviene solo quando il caso è ormai scoppiato”.

Da Histonium.net

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