Ieri noi: (sulla pagina dell'Associazione Amici di Nicole Minetti, ovvero: ...)
Sta arrivando l'Epifania, che tutte le feste...
Come promesso, vi stiamo tenendo aggiornati sugli sviluppi di quello che è il vero problema dell'Italia, e cioè il sistema della selezione della classe dirigente in Italia. Non vi nascondiamo che il sistema delle “primarie”, comunque le vogliate chiamare, a nostro avviso non è risolutivo. Autorevoli giornalisti hanno spiegato in dettaglio questo aspetto di una operazione (quella delle primarie) che è sicuramente molto mediatica.
Noi però, vogliamo porre l'accento su qualcosa che avevamo facilmente previsto. Bene o male, le primarie, con tutti gli enormi difetti intrinseci, sono una forma di selezione diversa dalla nomina tout court effettuata dai vertici dei partiti. Con l'operazione “primarie” i partiti hanno potuto ottenere allo stesso tempo: democrazia partecipata, gente festante ai gazebo, ottima pubblicità sulla stampa, qualche incasso che non fa mai male, e per così dire tutto un alone di positività che in questo periodo non è proprio da buttar via.
Poi però
Allora noi vi vogliamo chiedere: ma se le cose andranno così, a cosa saranno servite le primarie? Solo uno spottone?
A quelli invece che hanno partecipato attivamente credendoci (candidati, supporters, volontari, tutti insomma) chiediamo: siete tutti come Ulivieri? (il quale ha dichiarato: «Io in queste cose sono un po’ soldato: non è una scelta che dipende da me e ancora nessuno me l’ha comunicata. Non conosco le dinamiche e quindi preferisco non giudicarle». «Prendo atto delle decisioni nazionali»). Oppure sentite qualcosa che vi brucia FORTE dentro?
Oggi: (fonte Vastoweb)
VASTO. Ernesto D’Adamo, militante di SEL, uno di quelli che, negli ultimi due anni a Vasto, si è speso in prima persona per propagandare un’idea, per far si che il movimento ottenesse sempre maggior consenso scrive a Nichi Vendola per esprimere la profonda amarezza e del senso di vuoto lasciato dalle notizie riguardo alle decisioni prese nell’ultima assemblea nazionale, ed in particolare a quella relativa alla composizione delle liste per le prossime elezioni politiche.
‘Come tutti i miei compagni della sezione –scrive D’Adamo- negli ultimi giorni del 2012 sono stato chiamato ad organizzare le primarie di partito: impresa improba, perché la decisione è stata presa immediatamente prima del Natale e le elezioni svolte immediatamente dopo, ma, con spirito di servizio, ho risposto alla chiamata ed ho contribuito, per quanto possibile, alla loro buona riuscita, buona riuscita che ci aveva caricati di orgoglio e di ottimi stimoli per la prossima campagna elettorale.
Giovedì, la doccia fredda.
L’assemblea nazionale ha deliberato che il capolista al Senato non sarà quello scelto dai simpatizzanti nella consultazione, ma un altro, indicato dalla segreteria. E questo non solo in Abruzzo, ma in tutte le regioni.
La prego- continua Ernesto D’Adamo- mi spieghi.
Mi spieghi perché abbiamo fatto le primarie, se il loro responso è stato poi disatteso.
Mi spieghi perché non dovrei pensare che sono state solo una mossa mediatica.
Mi spieghi perché abbiamo votato su quattro liste diverse, due per gli uomini e due per le donne, se, poi, come capolista, al posto di una donna sarà messo un uomo.
Mi spieghi perché dovrei ancora impegnarmi per un partito che domanda tempo e risorse, ma che ignora le indicazioni che esso stesso mi chiede.
Giovedì, la doccia fredda.
L’assemblea nazionale ha deliberato che il capolista al Senato non sarà quello scelto dai simpatizzanti nella consultazione, ma un altro, indicato dalla segreteria. E questo non solo in Abruzzo, ma in tutte le regioni.
La prego- continua Ernesto D’Adamo- mi spieghi.
Mi spieghi perché abbiamo fatto le primarie, se il loro responso è stato poi disatteso.
Mi spieghi perché non dovrei pensare che sono state solo una mossa mediatica.
Mi spieghi perché abbiamo votato su quattro liste diverse, due per gli uomini e due per le donne, se, poi, come capolista, al posto di una donna sarà messo un uomo.
Mi spieghi perché dovrei ancora impegnarmi per un partito che domanda tempo e risorse, ma che ignora le indicazioni che esso stesso mi chiede.
In attesa di chiarimenti, “restituisco la tessera”, considerandomi autosospeso’.
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