Anni
fa ho scritto un mio pensiero riguardo Andrea Iannone. In quel periodo correva
con le 125 2 tempi ed a Misano aveva avuto una diatriba con uno spagnolo
emergente, il quale sembra che l'anno prossimo parteciperà alla Moto GP con una
Yamaha ufficiale gestita dal team francese, satellite con le moto nere e
verdi.Già vedevo Andrea positivamente. Sarà che chi ha corso tanti anni ha
l'occhio più lungo dei meno esperti (anche se importanti manager new
generation) in un periodo in cui, esclusi gli amici e chi lo combatteva in
pista, in tanti non avevano parole positive, io pensavo: “possibile che nessuno
abbia un minimo di lungimiranza?” Poi con le stagioni passate, l'esperienza
acquisita anche in Moto 2, dove ha anche battuto Marquez, ecco che finalmente
gli è uscita una carta buona da quel mazzo che sembrava non volergli dare mai
una possibilità vera. Si, perché Andrea correva con il team che suo padre
Regalino aveva costituito per farlo correre spendendo meno possibile, magari
con un compagno di scuderia pagante, cosa normalissima. C’era però un problema
in questa soluzione, che gli IANNONE avevano individuato, e cioè che il giovane
non si abituava mai ad avere rapporti con team differenti dal loro. Il suo
rapporto con il padre, dove tutto era perdonato dopo una classica discussione
fra papà e figlio, non gli dava l'esperienza necessaria anche nel trattare un
capo\tecnico, come parlargli, cosa dirgli, e quindi da quando la Ducati lo ha voluto sulle
sue moto per la massima categoria, la Moto GP - anche se in uno junior team (tale però,
più che altro sulla carta e sulle grafiche delle moto e delle tute pilota) -
quindi dei mezzi alla massima evoluzione dell'azienda italiana, il suo
cambiamento si sta cominciando a vedere. Andrea si sta velocizzando anche
grazie alla conoscenza delle durissime gomme
Bridgestone, della moto, del suo stesso comportamento anche sulle piste
che lui già conosceva, avendoci corso
nelle 2 categorie propedeutiche, ma in Moto GP “deve” essere tutt'altra cosa. I
rettilinei vengono ingurgitati con velocità incredibili, anche l'elettronica di
gestione del motore è una parte importantissima delle Moto GP, insomma Andrea
sta acquisendo come patrimonio, tutto questo “nuovo” che gli è arrivato addosso
contemporaneamente, abituandosi bene alla nuova situazione che in carriera non
aveva mai potuto provare in quanto l'ufficialità di una casa è ben altra
rispetto alle sue precedenti abitudini casalinghe. Ho potuto vedere una sua
foto (sull'ultimo MOTOSPRINT pag 33) in gara nella recentissima trasferta a Catalunya. E’ uno scatto
in curva sinistrorsa dove Iannone sta logicamente con il braccio interno che
struscia il cordolo, ma è talmente piegato che in caso di perdita dell'aderenza
la caduta potrebbe solamente fargli perdere la velocità dell'avanzamento. Lui è
già in terra senza essere caduto, incredibile, davanti a questa foto non riesco
ad immaginare cosa potranno migliorare in percorrenza i piloti che si
esibiranno fra 20 anni. Probabilmente, l'avanzare della tecnologia li farà
ritrarre all’interno della sagoma della moto durante le curve, per poter avere
maggior velocità durante le curve stesse, altrimenti, per come si guida oggi,
il corpo umano diventa un limite alla inclinazione dei mezzi. Basta vedere foto
degli anni passati, anche di campionissimi come Spencer, per capire i
cambiamenti in atto che stanno coinvolgendo tutti i driver. Andrea, sono certo,
in un paio di stagioni riuscirà certamente, se dotato di un mezzo competitivo,
ad essere uno dei primi della sua categoria. Oggi gli certifico un futuro
radioso. Continuando in questa sua crescita perenne verso il podio della Moto GP,
ho veramente piacere a scrivere di questo nostro giovane connazionale che sta
venendo fuori in un momento duro per il motociclismo italiano, nel momento in
cui quello spagnolo ha il presente e forse il futuro dalla sua.
Uomini
come Iannone hanno l'impegno di crescere e rappresentarci in un prossimo futuro
e spero che la Ducati
possa crescere esponenzialmente anche essa, oppure Iannone, migliorando i
propri risultati, potrebbe diventare una pedina interessante della max categoria
laddove una delle sorelle Jap…. Quando un pilota buono del presente andrà via i
Jap cercheranno il nuovo che avanza ed io credo che il ragazzo sarà pronto allo
scatto per avere un posto da ufficiale anche fuori dai nostri confini e con un
mezzo che unito alle capacità individuali potrà magari dargli un titolo (o più)
mondiale MOTO GP, dopo aver lavorato di continuo in carriera.
Auguri
Andrea e sappi che io ho sempre creduto in te, dalla 125 di quel giorno a
MISANO, quando cadesti all'ultima curva trascinando il colpevole Pol Espargarò.
Eravate ambedue 2 giovanissimi che non volevano lasciar passare un rivale ed è
per questo motivo che io l'ho sempre considerata una caduta std di gara e
basta.
Riccardo Zafred
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