A proposito del disegno di legge regionale
sul nudismo, una dichiarazione di Tagliente.
Leggo una nota
dì agenzia che riporta la notizia della presentazione in Consiglio Regionale di
un disegno di legge sul Naturismo, a firma congiunta di un gruppetto di
consiglieri di entrambi gli schieramenti, e mi chiedo:“ siamo alla frutta? No,
siamo letteralmente in mutande. Non che ci sia qualcosa di male nel perorare la
causa di chi ama mostrarsi in pubblico come mamma l’ha fatto, ma –
benedett’Iddio ! – con tanti problemi che ha il nostro Abruzzo, Sanità,
Trasporti, Industrie in crisi, Disoccupazione e Infrastrutture da realizzare,
proprio della pratica del nudismo, ci si deve preoccupare? Ai
promotori della legge, i quali si sono spinti a definire, anche con una
punta di sussiego, il Naturismo addirittura come un “fenomeno sociale
che merita attenzione e va disciplinato con norme chiare”, suggerisco vivamente
di volgere invece lo sguardo altrove, possibilmente dalla cintola in su,
e di considerare che gli abruzzesi hanno oggi ben altri c…avoli con cui fare i
conti.
Peppino Tagliente
Rispondo:
Carissimo Peppino
La risposta è semplice. In questo periodo tutti chiedono trasparenza e i promotori della Legge hanno inteso rispondere a questa esigenza dimostrando (e con convinzione) ciò che realmente sono nel modo più trasparente possibile.
Il loro progetto è quello di dimostrare di avere "la faccia come il culo" oppure no.
Il loro progetto è quello di dimostrare di avere "la faccia come il culo" oppure no.
In un campo nudisti, mostrando entrambe le parti, riusciranno nell'intento e in maniera democratica di far giudicare al "popolo" quello che realmente sono.
Del Fratino, del Gabbiano reale e di atri uccelli ho parlato già altrove.
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