“...il pesce è stato appena
scaricato dagli scòccoli e dai “muré” (i mozzi, forse così chiamati dal fatto
che anticamente ai loro umili servigi dovettero essere adibiti dei mori), i
quali d'estate o d'inverno si tuffano, senza badarci, nell'acqua e scaricano
appunto il pesce e, portandoli a cavalcioni sulle spalle, gli stessi marinai,
mancando la nostra rada di ogni banchina e finendo in una spiaggia arenosa e
dolcissima...”
(Francesco Pisarri, luglio 1926)
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