C'era una volta Gesù. Ora c'è l'uovo, c'è la colomba, c'è il coniglio, ci sono i dolci, c'è il pranzo, c'è la gita, c'è il viaggio .... Tutte cose che potremmo avere in ogni giorno dell'anno. Cosa rimane del vero senso della Pasqua?
I "riti" sono stati trasformati in spettacoli a cui si assiste, non si partecipa. Le processioni cambiano percorso, quasi a voler ostentare "qualcosa". Quel "qualcosa" che dovrebbe essere raccolto dentro ognuno di noi.
Nel silenzio delle stradine ormai svuotate del centro storico, "partecipare" ad una processione triste come quella del Cristo morto o dell'Addolorata, darebbe sicuramente il senso e farebbe riflettere sul significato di quanto "accaduto". Portare statue in spazi dove la gente accorre per guardare, non per "partecipare" non ha lo stesso significato.
Scompaiono i Crocifissi dai luoghi pubblici, la gente nel traffico delle "festa" si infastidisce per i riti della "festa".
... eppure in questi giorni, lontano da qui, c'è chi muore perché ha una croce appesa al collo.
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