E’ iniziato l’ultimo anno
dell’era Lapenna. Per me da sempre, anche quando ero Assessore nella sua Giunta
Municipale, sindaco “insalubre” per la nostra Città. Eppure c’è chi l’ha sostenuto
e “incoraggiato” per nove lunghi anni.
Ora però siamo agli sgoccioli.
Vi spiego cosa succederà: i suoi
seguaci, piano piano, si dissoceranno dal suo operato. Prenderanno le distanze
da questo sindaco “sopportato” e a causa delle direttive di partito
“supportato”. Bisognerà velocemente rifarsi una verginità e una faccia nuova
per ricandidarsi.
Peccato che il lifting non si può
eseguire sull’anima. Dieci anni con Lapenna lasciano il segno in chi ha
mostrato il proprio viso compiacente riguardo all’operato di questo pessimo
sindaco.
Purtroppo lasceranno il segno
anche su Vasto.
Lapenna però una qualità ce l’ha.
In questa becera e squallida
politica “moderna” sa muoversi come una rondine in cielo e risalta come un
papavero in un campo di grano.
Questo sindaco mi suscita
immagini poetiche e mi provoca sensazioni come quelle che infondeva la musica
degli Strauss nel periodo di decadenza dell’Impero Asburgico.
Ora inizierà il periodo del
vittimismo, dei se e dei ma.
La mancanza di fondi, le
aggressioni, la stampa “contraria” e tante altre “piaghe” che fanno soffrire il
sindaco uscente. Se non ci fossero state
queste, se si fosse lasciato il sindaco operare in serenità, chissà quante cose
buone per la nostra Città si sarebbero potute fare.
Ma questo i suoi lacchè, sempre
pronti a “scopettarlo”, non potranno dirlo. Si preparano al “nuovo”. Cominciano
a sganciarlo come una scorreggia per troppo tempo trattenua.
Frane, alluvioni, punteruolo
rosso ed altri disastri non sono certo colpa del sindaco. Il caso Carlo Pella
Penna, il caso Sant’Onofrio, il caso
Palazzo d’Avalos, sono strascico di passato recente. La carenza di manutenzione
delle strade, dei giardini e degli spazi pubblici sono originati da scarsità di
fondi. La sporcizia ed il lassismo che si osservano girando per “Il Vasto”,
sono colpa certo dei cittadini che abitano questo territorio, non di chi deve
educare questi e far rispettare le regole.
Cosa potranno inventarsi questi “abatini”
per potersi riproporre agli elettori?
Inutile dilungarsi in negatività,
osserviamo quante cose belle sono state fatte: i monumenti, le lapidi, la pavimentazione
dell’anello di Piazza G. Rossetti con relativo “buco”, notti bianche, notti rosa
ed altri eventi degni del detto latino “panem et circenses”.
Tutto questo finirà il prossimo
anno, quando i “verginelli” della politica si presenteranno dicendo: “meno male
che è finita con Lapenna. Non ce la facevamo più. Tutta colpa sua”.
La lingua di queste persone,
depurata dopo dieci anni di “leccaculaggine continuata”, rinnoverà gli
argomenti. Si respirerà aria nuova. Si sorriderà e si ammiccherà con la solita
faccia verso l’elettorato in attesa di miele e canditi.
La stessa opposizione, litigiosa
ed invidiosa al suo interno per lungo tempo, ha ritenuto Lapenna il “male
minore”. Ora si presta al gioco di costui usando azioni violente e linguaggio
aggressivo.
Con i suoi metodi da “gatta mupa”
il sindaco Lapenna saprà avvantaggiarsi politicamente del comportamento di
tutti questi poveri negletti della “politica” locale e raggiungerà le mete
personali che si è prefissato.
Ho detto personali, perché a
Lapenna del “popolo” non interessa assolutamente nulla. A lui interessa il “suo
partito” o meglio la “sua scalata nel partito”.
P.S. I giornali, una volta letti venivano usati per incartare le
bottiglie della salsa. Incartare queste con il web è più difficile. Sforzatevi
di leggere quello che succedeva fino a qualche anno fa e … capirete.
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