Vedo che si continua a parlare di "ragazzacci" che "vandalizzano la cosa pubblica". Adesso ci si accorge che lo fanno anche in orari in cui potrebbero essere visti.
Io sono convinto che è proprio quello che vogliono. Per quale altro motivo altrimenti lo farebbero?
Sono anche convinto che questi "ragazzacci" ne ridano grassamente, poiché se la punizione esiste non si applica e qualora si applicasse sarebbe molto blanda. Avrebbe più problemi chi li "segnala".
Vorrei però ripartire dall'inizio.
Chi da a questi "ragazzacci" l'educazione? Esiste una famiglia, una scuola, una istituzione che provvede a indirizzare i "ragazzacci" sulla buona strada?
Il buon Luigi Marcello sempre prodigo di commenti contro questi "ragazzacci" si rende conto che sono le stesse "istituzioni" a non impartire "lezioni" di decoro?
Si osservino, per esempio, le bacheche o le vetrine "offerte" ai cittadini per promuovere attività "culturali" e ci si accorgerà che vengono utilizzate senza alcun decoro, nel totale disordine, senza nessun rispetto per il luogo. Puntine da disegno sulle porte, colla o scotch adesivo sui vetri eccetera.
Si salgano le scale di accesso in Municipio, si giri per gli uffici, i passi davanti e dentro alle scuole ... e vogliamo parlare delle sale espositive o dell'ingresso di Palazzo d'Avalos?
E allora pretendiamo che i "ragazzacci" rispettino il "mondo" che sta loro intorno?
A casa c'è mammà. A scuola c'è il bidello. In piazza c'è .... Marcello.
P.S. A rimuovere la spazzatura "portata" sulla spiaggia avrà provveduto il mare. Io non di certo!
E non vi spiego il perché.
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