mercoledì 1 febbraio 2017

La satira ... e la coscienza



Alcuni anni addietro ho passato un Capodanno a Strasburgo. Passeggiando tra le vie di quella bellissima città ho notato, nella vetrina di una edicola, la copertina "blasfema", raffigurante il parto della Madonna, di una rivista "umoristica". Era la copertina di Charlie Hebdo.
Mi chiesi a che punto eravamo arrivati in questa società "occidentale" e addirittura volevo comprare la rivista per "parlarne" su questo blog. Non lo feci e non ne parlai perchè pensai che così facendo (nel mio piccolo) avrei portato gli autori di quella vignetta a raggiungere lo scopo per la quale l'avevano pubblicata.
Qualche tempo dopo si verificò la "famosa" strage nella redazione di quella rivista e certo non mi affrettai, come quasi tutto il web, a scrivere "Je suis Charlie", ripensando anche alla vignetta contro la Madonna. Mi accorsi che, non so se consciamente o inconsciamente, la vignetta sulla Madonna mi aveva toccato a tal punto che "quasi" giustificavo il comportamento dei Musulmani nei riguardi di chi li aveva offesi. "Ognuno di noi reagisce a seconda della educazione ricevuta e del proprio sentimento" mi dicevo. 
Non mi dilungo su questo argomento perchè so che, specialmente sul web, porterebbe ad un ampliamento del discorso e su strade che non è mio costume, né mia volontà, affrontare.
Passo invece alla vignetta del Fatto Quotidiano pubblicata in questi giorni.
Il vignettista non si è posto il problema di chi ha subito la "tragedia" e non ha pensato al terribile dolore di questi. Il vignettista voleva colpire l'oggetto dei suoi pensieri: il politico avverso. Tutto il resto non lo ha nemmeno sfiorato. Ecco i succo: l'aridità di cui è piena la coscienza della società "moderna". Ma possiamo chiamarla ancora "coscienza"? Questa società ha ancora una coscienza? 

Lasciatemi aggiungere però che non mi piace la reazione dei politici, i quali rispondendo dall'alto delle loro cariche istituzionali si sono posti a livello del vignettista. "Come a voler cercare una propria visibilità nella reazione" diranno alcuni. "Bravi! Così si fa" diranno altri. Tuttavia la sofferenza atroce resta, se non rinfocolata, a chi ha subito la perdita mentre le "chiacchiere" alimentano "il nulla" della nostra vita quotidiana.

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Bisogna certo "insorgere" contro il vergognoso tipo di azione del vignettista ma non nella maniera in cui è stato fatto e, soprattutto, bisognerebbe reagire anche quando non si è colpiti direttamente. Come? Non sta a me dirlo ma alla politica. Quella politica che ha portando la società "moderna" a questo punto e che continuando così ..... "siamo tutti Charlie".

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