lunedì 1 febbraio 2010
Visto che si parla solo di sabbia, per non dimenticare altri argomenti ben più importanti ... per me.
Ciuff, ciuff!
In merito alle discussioni intorno all’utilizzo delle aree di risulta del vecchio tracciato ferroviario, il quale, ribadisco, è stato smantellato con eccessiva fretta, e soprattutto per quanto riguarda le acquisizioni di queste aree, dopo essere più volte intervenuto in passato anche con proposte fattibili, mi viene ancora da porre alcune domande.
Di chi erano i terreni prima della realizzazione della strada ferrata? A quali condizioni questi terreni sono stati tolti ai proprietari? Da parte di quale ente?
Se esiste ancora qualche contratto stipulato da questo ente e coloro che possedevano queste terre, sarebbe il caso di leggerne le clausole.
Nel caso queste aree, sono state espropriate dallo Stato Italiano, per quale ragione, ora che hanno terminato la loro funzione, non tornano a questo? Di conseguenza, lo stato stesso potrebbe consegnarle ai comuni in cui esse ricadono o concederle in locazione a privati, come propone il presidente della Confcommercio Angelo Allegrino. Se invece sono state espropriate per pubblica utilità, ora che questa è terminata, le aree potrebbero essere riconsegnate agli eredi dei legittimi proprietari, o in mancanza di questi al demanio (come sopra) o ai comuni, che quindi potrebbero farne uso consono ai loro bisogni ed alla loro idea di sviluppo.
Se le aree sono state requisite, espropriate, acquistare ecc. da privati allora il discorso cambia.
Ho letto in questi giorni, diversi interventi in merito all’utilizzo delle aree di risulta e anche se non capisco perché non si possa lasciare l’ambiente selvaggio ( a parte l’amianto e tutte le scorie lasciate dai treni, in questi lunghi e gloriosi anni) concordo con molte delle proposte fatte. Qualcuno però mi dovrebbe spiegare perché queste aree sono di proprietà delle Ferrovie dello “Stato” e non del popolo italiano. Mi spiego meglio perché lasciare che si speculi sulla gestione di un patrimonio di tutta la collettività.
NonsoloVasto: Nell'immagine l'ex stazione di Fossacesia.
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