Sono passati ben cinque anni e il sindaco di Vasto ha dimostrato tutte le sue capacità politiche. Lo stesso ha però evidenziato la sua inettitudine nell’amministrare la città. Questa città in ogni caso lo ha rieletto quindi, questa città, si “accontenta”. Per un amministratore della cosa pubblica tuttavia non c’è nulla di peggio – questo è il mio pensiero - che avere la presunzione di voler fare le “cose” senza avere la minima cognizione su di esse.
E’ di questi giorni la presa di posizione del giovane Giuseppe La Rana, sulla mancata assegnazione della delega al turismo.
"Possibile che a Vasto non c'è alcun assessore con la volontà e la capacità di occuparsi, in prima persona ed a tempo pieno, di questo settore?" Dice La Rana.
Certo che ci sarebbero! Non so se con le dovute capacità ma ci sarebbero. Solo che il sindaco è convinto che “certe cose” le sappia fare meglio lui degli altri. In “certe occasioni” vuole apparire solo lui senza “intermediari”. Non potendo realizzare opere pubbliche, non avendo idee di rilievo, non avendo il carisma adatto a rappresentare la Città, come può mettersi in mostra? Presenziando alle varie “manifestazioni” prendendosi tutto il merito.
Quello che non ha capito il sindaco ma purtroppo non lo ha capito nemmeno La Rana (o dal suo articolo non si evince) sta nel fatto che l’assessore al “turismo” non dovrebbe avere il compito di organizzare manifestazioni o solo quello. L’assessore al “turismo” dovrebbe ordinare le caratteristiche della città affinché questa possa attrarre i … turisti. Dovrebbe avere l’apertura mentale adeguata per capire quali sono le capacità attrattive del luogo per valorizzarle al meglio. Non un “minestrone” ma una “pietanza” nella quale gli “ingredienti” siano ben distinguibili.
Una analisi delle potenzialità della nostra città non è stata mai fatta o è stata fatta solo a “chiacchiere”. Si parlato di tutto di più. Addirittura di “turismo religioso” come attrattiva. Ma stiamo scherzando? Noi possiamo vantare “anche” questa possibilità ma “priorità alle priorità”, come si diceva una volta. Ma quali sono le priorità ?
Il sindaco si illumina di immenso quando parla di “turismi” ma non capisce che sono i turisti che fanno il turismo e non i turismi a fare il turista. Il sindaco parla anche di “destagionalizzazione” ma non ancora comprende il senso vero di questa parola. Di questa seconda, ma non secondaria cosa, comunque parleremo altrove e rimanendo nel seminato mi chiedo: per quali ragioni una persona dovrebbe scegliere Vasto e non un altro luogo per passare le vacanze? Che cosa offre Vasto più di altre località? Migliaia di risposte nessun programma. Potremmo paragonare lo stato attuale del movimento turistico di Vasto allo stato di quello agricolo nello stato Borbonico.
Si è visto come in pochi anni, località che nulla posseggono diventano mete ambite semplicemente sviluppando una idea, offrendo adeguati servizi e proponendosi in maniere “accattivante”.
A Vasto qualche timido tentativo in verità c’è stato tuttavia l’improvvisazione regna sovrana. Per fare esempio: si propone il “Mese del brodetto” ma questa manifestazione, come il “Toson d’Oro, non trova una collocazione temporale, così da mettere in condizione gli interessati di organizzarsi per venire nella nostra città. “Sarà per il prossimo anno! Le ferie le sceglierò in quel periodo così da partecipare alla manifestazione” Salvo poi l’anno successivo trovare la novità che quella manifestazione è stata spostata ad altra data.
La programmazione comunque è solo uno dei problemi del turismo così come lo è quello del “movimento notturno” a cui solo accenna Giuseppe La Rana.
L’elenco sarebbe lungo ma lasciamo a chi ha la “presunzione” di capire tutto, solo perché capace “politicamente”, di trovare le soluzioni alle varie problematiche. Dopo tutto, se si assegna la gestione di un parcheggio per trenta anni, si può attendere anche qualche anno in più per lo “sviluppo” turistico di Vasto.
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