Il sindaco: il quartiere a Pozzitello è indispensabile se arriva il nuovo ospedale.
Pubblicato su "Il Centro"
di Anna Bontempo
VASTO. «No alle strumentalizzazioni sulla città satellite al confine con San Salvo, sì a una discussione pacata e serena». E' quasi un monito agli alleati quello lanciato dal sindaco Luciano Lapenna (Pd) sul progetto presentato dalla Sgm, la società vastese intenzionata a realizzare una cittadella di 4mila abitanti nella fascia meridionale di Vasto, a ridosso dell'area scelta per l'eventuale costruzione del nuovo ospedale. Il primo cittadino si mostra possibilista sulla mega-lottizzazione che vede contrari alcuni partiti della maggioranza, tra cui Sel, Rifondazione comunista e Italia dei valori.
Il progetto è destinato, in ogni caso, a monopolizzare l'attenzione delle forze politiche del centrosinistra alla vigilia dell'incontro in programma domani sul nuovo piano regolatore. Ai partiti della coalizione Lapenna chiede di fornire indicazioni sul futuro assetto urbanistico della città, pesantemente compromesso da un decennio di edificazione massiccia, senza quel freno che i vastesi si aspettavano e che i costruttori temevano. Fatto sta che la variante al Prg, da priorità dell'agenda politica, è stata accantonata durante i primi cinque anni di amministrazione del centrosinistra, buona parte dei quali spesi per approvare le nuove norme tecniche. Ora c'è il tentativo di iniziare un nuovo percorso per giungere a una pianificazione territoriale, ma bisogna fare i conti con il boom urbanistico e con alcune questioni in sospeso.
Una di queste è il progetto della Sgm, società che fa capo alla famiglia Soria, che prevede un insediamento di 4mila abitanti nella fascia meridionale della città, al confine con San Salvo, con un ritorno per l'ente pubblico non solo in termini di infrastrutture e opere, ma anche di denaro, visto che ci sono in ballo cinque milioni di euro per le casse municipali.
«La società attende una risposta dal Comune», dice il sindaco, «mi sforzo di far capire che la discussione su questo argomento deve essere seria e senza strumentalizzazioni. E, soprattutto, non si deve pensare che ci siano altre operazioni dietro. Ritengo che il nuovo ospedale deve essere corredato di una serie di infrastrutture, non è pensabile che una struttura del genere resti una cattedrale nel deserto».
Ed è proprio in un momento così cruciale per la pianificazione territoriale che l'amministrazione deve fare i conti con le dimissioni rassegnate dal dirigente dell'urbanistica, Alfonso Mercogliano, «per motivi personali».
Tutti, dal sindaco agli assessori, sono d'accordo che una soluzione vada trovata subito attingendo, almeno in un primo momento, all'organico del Comune per non lasciare scoperto un settore delicato. In quest'ottica la scelta potrebbe ricadere Roberto D'Ermilio, dirigente dei lavori pubblici, ma non sembra essere stata scartata del tutto l'ipotesi di un esterno tramite la mobilità.
Aggiungo:ma il sindaco, ha ascoltato "Renzi" di Firenze?
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