Sabato 1 ottobre 2011: a passo veloce mi dirigo verso Via Cavour…. Ma dove sono le bancarelle che solo ieri sera avevo scorto? ….Ah ecco, sono a qualche metro più in là, nella parallela…. Ma che è, un mercatino dinamico? Ma che bella idea innovativa! Un po’ qui un po’ lì, adesso qui, poi forse lì….ma la parallela non è Corso Nuova Italia? Ma che orrore! Quella che anni fa era ancora una strada elegante, è stata trasformata in una sorta di mercato rionale di bancarelle arraffazzonate alla carlona che drenano i pochi soldi spesi dai vastesi a discapito dei commercianti. Caciotte e “grolle di saggecce” alternate a chincaglierie e fetecchie che anche l’uovo di Pasqua più sfigato si vergognerebbe di contenere al suo interno. Mancano solo i manzi squartati appesi pieni di mosche per un’immagine simil Calcutta, come se non bastasse la fogna aperta per essere accostati alla ridente cittadina indiana.
Ma dov’è il decoro urbano: potrebbe mai capitare a Parigi, a Londra, a Milano? Rue de Rivoli invasa da cotali orride bancarelle ? o una bidonville in Piccadilly Circus?
Ma un mercatino elegante e ordinato, non necessariamente ad alto tasso di colesterolo è possibile?
Mi guardo intorno e mi accorgo che i più se ne infischiano, come se anche questa situazione fosse normale. Dribblo una specie di ufo che vende le olive, scanso ciofecari vari in similplastica col terrore di imbattermi in qualche mirabolante utensile da cucina tipo pelabanane a pedale o cava noccioli a manovella e me ne torno affranto verso casa… vagamente stordito dalla puzza delle caciotte riprendo, come sempre, il mio passo veloce… stavolta al ritmo bossanova che mi frulla per la testa: tristezzaaaa per favore vai viaaaaaa….
La bella immagine riprodotta si riferisce a giovedì 29 settembre.
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