Tante volte non mi piace la "saccenza" di certe persone ma quando queste hanno (quasi) ragione ....
Ho preso dalla pagina Facebook di Gabriele Cerulli questa sua ultima "esternazione" che condivido (quasi) appieno.
GLI ULTIMI SASSOLINI
Troppo facile ora fare i gentleman, ringraziare la metà dei vastesi e fare gli auguri al nuovo sindaco, caro amico Davide D’Alessandro!
Abbiamo perso perché siamo antipatici, distanti e distinti dalla gente, da quelli che votano e decidono…
Abbiamo perso perché abbiamo fatto una campagna elettorale da fighetti, con toni principeschi e, soprattutto, con l’aria di chi già sentiva la vittoria in tasca! L’abbiamo fatta come se ci dovessimo votare tra di noi, poi ieri notte tutti a rincorrere le colpe della gente di Laudazi, le colpe dei grillini, le colpe di chi non è andato a votare.
Troppo facile! Ed inutile…
Questo è un “Popolo di caccavoni”, a metà del secolo scorso lo disse con amarezza qualcuno molto più autorevole del sottoscritto.
E’ un popolo che ama sentirsi preso per il culo, coccolato, fintamente riverito. Che si confronta con San Salvo anche se il confronto non esiste, che si sente superiore a San Salvo quando non sarebbe proprio il caso, che si fa comandare da San Salvo ormai da quasi quindici anni, e ci gode pure, ci esulta!
E’ un popolo che ieri notte è riuscito ad urlare “Luciano, Luciano”, quando il più insignificante sindaco della storia di Vasto è apparso nell’aula Vennitti del Comune.
“Ma cosa deve fare qui una classe politica per essere bocciata, deve passare con le ruspe da Sant’Antonio all’Incoronata?”, mi sussurravano vicino? A me han fatto molto più effetto, invece, le considerazioni di molti ragazzi, di giovani dai 20 ai 30, 35 anni. “Francesco è bravo, mi ha cresciuto”. E’ una frase che ho sentito talmente tante di quelle volte che devo essermi perso qualcosa…Ma faceva da balia per mestiere e non lo sapevo?
Bravo ragazzo, sono 50 anni che mi chiedo cosa significhi. So con certezza, però, che oggi è diventata una moda la consapevolezza di averne la faccia per prendere per i fondelli il prossimo. La nuova Giunta rappresenta un trionfo di questa mia convinzione. O vogliamo parlare dell’altro bravo ragazzo, quello per Eccellenza, il mio amico Gianluca Castaldi. Colui che prima manda in avanscoperta il suo amico Francesco Manna in una lettera pubblica in cui invita i grillini a votare contro il nemico Pd, poi continua con qualche dichiarazione che sembra non lasciare dubbi e termina ieri mattina (domenica mattina) con un post sui social in cui scrive “Sono partito nella notte per andare a Roma a festeggiare la Raggi”, quindi, voleva per caso dire ai suoi di non andare a votare?
Considerazioni di contorno, comunque. Abbiamo perso perché siamo antipatici, dicevo. Perché i candidati che partivano con l’obiettivo vittoria l’hanno fatta sporca spargendo antipatie a chili in tutta la città. Si dichiaravano già assessori, invitavano a non votare tizio o caio perché tanto non ce l’avrebbero fatta o perché tanto han già fatto il pieno. Colpi bassi a ripetizione tra colleghi di coalizione che non hanno di certo favorito una immagine di armonia e di profonda intesa per l’agognato cambiamento.
Certo, dall’altra parte Francesco Menna, che non è il pupazzo di nessuno, caro Davide D’Alessandro, l’ha fatta sporca dieci, cento, mille volte di più e sotto ogni punto di vista: in sede di preparazione delle liste, nei toni di campagna elettorale, nelle strategie finali.
Il suo popolo, però, la coalizione di centrosinistra, la lavorato con il fuoco dentro, con la fame di chi voleva a tutti i costi vincere il terzo scudetto consecutivo.
La sede del comitato di Francesco Menna è stata la casa di tutta la coalizione, ubicata praticamente in mezzo alla strada in zona ad alto traffico. Quasi un invito a chiunque di fermarsi, uno stare davvero in mezzo ai caccavoni. Noi avevamo un comitato in una delle zone più congestionate della città, quello ufficiale del candidato sindaco, ed uno privato, quello di chi si è distinto in positivo in fase di propaganda, ma anche in fatale distacco: Peppino Tagliente.
Eh beh, il caccavone ha pure i suoi pregi, è sensibile. Se non lo prendi per il culo si offende e appena può ti punisce.
Resta un dato neutro quanto di pieno significato: Se Lapenna era il sindaco di 11 mila vastesi, Menna è il sindaco di 10 mila in una città sulla soglia dei 45 mila e dove han diritto al voto ben 37 mila persone. In sostanza, hanno vinto i caccavoni, ma pure loro non è che godano di grande salute…
Nel centrodestra non resta che una sola via d’uscita per chiudere una lunga pagina di dolore. Tutti quelli che si sentivano e si dicevano già assessori e presidenti di commissioni si levassero dalle scatole. Lasciassero spazio a chi deve ancora maturare esperienze al fine di creare una nuova classe politica. I 3-4-500 voti del primo turno non contano più nulla, li avete presi nelle tornate precedenti e forse li prenderete anche tra cinque anni, rimanendo alla finestra, però…Ah, Tribunale permettendo eh, perché 130 voti su 10000 non garantiscono matematica certezza di aver vinto, fino a prova contraria.
Luciano…Luciano…Luciano…Peggio di I love you Audax lalalalalalalalalala quando subimmo l'onta di seguire la Vastese in trasferta a Palmoli...
Non potevo chiudere peggio il mio impegno per la città, ma a qualcuno è andata “ancora più peggio di me” e francamente ci godo come una scimmia. Fuck!
2 commenti:
Io dico che Cerulli è molto bravo a parlare.Tutti siamo bravi a PARLARE ma soprattutto a lamentarci.Quanti siamo a Vasto? Trantacinquemila/quarantamila? Perche'non la finiamo di fare i lamentosi? Ognuno è responsabile per se stesso e allora mettiamoci una mano sulla coscienza (se ce l'abbiamo) e pensiamo ad essere invece sinceri
ed onesti nei confronti degli altri. Questo nei confronti del sindaco, chiunque egli sia, sia nei confronti dei consiglieri/assessori.E di ogni schieramento politico e di ogni singolo cittadino vastese.
Sono d'accordo, ma soprattutto viva la fregna.
Posta un commento