Hanno regalato a mio cognato una vecchia stampa. Nessun valore venale ma osservandola mi è parso di vedere come luogo di incontro dei soggetti raffigurati, un pittore e una fanciulla, la chiesa di Santa Filomena del Palazzo Genova-Rulli. I colori, le colonne, i gradini tutto pareva ricordarmi quel luogo.
Riflettendo però sulla qualità dell'oggetto, mi sono detto che non avrebbe potuto raffigurare, neppure nella fantasia dell'artigiano, non oso chiamarlo artista, quella chiesa.
Come spesso però mi succede da questo pensiero sono passato ad altro.
Ho ricordato della storia di Carlo dei Baroni Genova e di sua moglie Caterina benedetti. Una storia "straziante" come ebbe a scrivere il cronista nell'articolo pubblicato sull'Istonio il 30 giugno 1901.
Vorrei non sprecare tempo a raccontarvi il fatto - non lo meritate - ma, per una strana sensazione di "pietà" verso questa giovane coppia, provo, per sommi capi, ad anticiparvi qualcosa sull'argomento che potrà spingere qualche curioso a cercarne ed a leggerne la cronaca.
A causa della zizzania e delle maldicenze nei loro confronti questi giovani coniugi, dopo aver consumato del cognac nel "restaurant" della stazione ferroviaria, si recarono nel villino scelto per la loro villeggiatura (villa Crisci) e, dopo aver consegnato un biglietto alla domestica un biglietto ed una chiave da portare al loro cognato che risiedeva all'Incoronata, si suicidarono. Li ritrovarono, elegantemente vestiti, abbracciati sul letto.
Non vi racconto i particolari riportati nell'articolo ma .... ci sarebbe materia per un "romanzo".
1 commento:
Magari il romanzo ... è stato già scritto. Inedito. Non posso rivelare altro.
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