Non è vero che ai vastesi sta bene Vasto
così com'è. Al contrario i vastesi vogliono un netto cambiamento. Lo dimostra
il fatto che al ballottaggio si sono (ci
siamo) recati in pochi e non affatto convinti.
Quei “pochi” intelligenti che si sono
recati ai seggi per votare, si sono trovati davanti la solita minestra
riscaldata con l'aggiunta di qualche "colorante" e qualche
"conservante" in più.
Ha vinto chi, giocando sul volto “nuovo”,
è riuscito a far accettare la propria zuppa, nonostante gli evidenti segni di
muffa, le orme di ratti e qualche verme dentro o nei pressi della pentola.
Lo “zafferano”, col quale a Sinistra hanno
coperto l’insipido e maleodorante pappone proposto, ha persuaso, sia pur di
poco, l’esiguo numero di “affamati” che si sono recati alle urne, a scegliere
questa pietanza piuttosto che l’altra proposta dalla Destra. Questa scelta però
non è dovuta alla qualità del menù ma dalle “assuefazioni” e dalle stantie "consuetudini" che hanno orientato l’elettore a scegliere tra un pessimo risotto
e un sospetto minestrone.
C’era stato chi aveva capito questo in
anticipo ma non è stato preso nella dovuta considerazione. Non è il caso di fare nomi, meglio non punzecchiare
il “filetto”. E’ solo il caso di evidenziare che lo schema mentale
dell’elettore medio è: “Io sono di Destra, Io sono di Sinistra, Tanto sono
tutti uguali”.
Questo schema porta a votare in maniera
consuetudinaria gli ottusi che votano per “tifo” e lascia liberi gli altri.
Gli altri quindi dovrebbero essere giusto
quelli che scelgono le sorti della città ma proprio a questo punto il “mondo
politico” sa come agire.
Tutti “vogliono” cambiare e nascono tante
liste con persone di ogni tipo che portano a votare i propri parenti, amici e
conoscenti. Questi “elettori” non sono messi in condizione di riflettere. Frastornati pensano che questa sia la maniera per “cambiare” o peggio dimenticano di “voler
cambiare”.
Si “impegnano”, “promettono”, si sentono
in “dovere” e così facendo non fanno il loro bene o il bene della città ma solo
quello del “mondo politico”. Al ballottaggio infatti, questi elettori, in
maggioranza scoraggiati dal risultato del proprio candidato, non tornano a
votare. Qui il “mondo politico” agisce. Precetta le truppe, scioglie i cavalli,
schiera i carri armati.
Quest’anno c’è stato anche un elemento di
“disturbo”: il voto “abbinato”. La famosa "bicicletta" che ha confuso, assieme al voto incrociato,
ancora di più l’elettore.
Di questo, eventualmente, ne parleremo in
altre sedi, come potremmo parlare dei figli "di" (non considerando che anche il sindaco eletto è un figlio "di"). E’ però il caso di evidenziare la presenza della vera innovazione
di questa tornata elettorale: Il Movimento 5 Stelle.
Si parla di eccellente risultato di questo gruppo, ma si
parlerebbe lo stesso di eccellente risultato se una squadra che ha sul
dischetto del rigore la palla per vincere la “coppa”, invece di calciarla
dentro la porta, la calcia fuori? Io vedo nel risultato dei 5 Stelle una anomalia tutta vastese, visti i
risultati in Italia.
I vastesi “vogliono” cambiare ma non sanno
farlo e il “mondo politico” questo lo sa bene.
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