Con decreto n° 80 del 4 luglio 2009, il sindaco mi revocava la delega di Assessore nella Giunta Municipale cittadina, poiché come narra il decreto, “tra le forze politiche, si era avviata una discussione con conseguenze che paralizzavano il lavoro e rallentavano l’attuazione del programma approvato dagli elettori con l’elezione del sindaco in data 14 giugno 2006”.
La data 4 luglio, è conosciuta in tutto il mondo perché negli Stati Uniti d’America si festeggia l’Independence Day. “Indipendenza” mai parola fu più appropriata per ricordare l’anniversario del mio “allontanamento” dall’Amministrazione Comunale e da una “certa” politica. E anche se Roland Emmerich non girerà un film sull’argomento, ne lo stesso argomento sarà cantato da Bruce Springsteen, sono in molti quelli che ricorderanno a lungo questa strana vicenda.
La scorsa domenica 4 luglio, le pagine dei giornali erano piene di servizi sulla cittadinanza onoraria conferita all’On. Remo Gaspari per cui, invece di scrivere note o articoli, ho preferito andare al mare. Un presuntuoso avrebbe potuto pensare che questa importante cerimonia fosse stata programmata in questa data allo scopo di spegnere un eventuale attacco da parte dei “trombati” contro l’Amministrazione attuale. Una Amministrazione fatta da “surrogati” che in un modo o nell’altro hanno sostituito le persone “regolarmente” elette (questo almeno nel mio ex partito), una Amministrazione che si regge sul solo voto del sindaco. Un presuntuoso avrebbe potuto pensare che ciò potesse accadere, ma una persona normale non può credere che qualcuno degli attuali Amministratori abbia l’arguzia di pensare ad una possibile azione da parte di “inetti”. Una persona normale anzi, si chiede: ma in questo anno, in cui sono stati sostituiti “allocchi” come F. D’Adamo, che cosa ha prodotto la “nuova” Giunta municipale? Che valore aggiunto hanno portato i nuovi assessori? E coloro che hanno ricevuto nuove e diverse deleghe quale grande cambiamento hanno generato?
Un assessore qualche tempo addietro in una lettera aperta ha scritto, in maniera sgrammaticata, che l’ex Assessore D’Adamo prova invidia nei suoi confronti. Di cosa dovrebbe provare invidia? Forse del fatto che da quando ricopre quell’assessorato “di peso” il nuovo assessore non riesce a proporre, non dico a fare, alcunché? Che ogni sua parola, non dico progetto, suscita l’ilarità collettiva? “Porterò il problema all’attenzione del Consiglio Comunale” aveva strombazzato in merito alle proteste dei residenti di via San Rocco, e poi? Non mi dilungo oltre.
L’amministrazione Comunale che era “frenata” nella composizione della precedente Giunta, cosa ha fatto in questo lungo anno? Si è “arenata” contro le “reti dei pollai” che con sapiente mossa politica, l’opposizione ha offerto come assist per poter dare voce a chi non ne aveva più (o che non ne aveva mai avuta).
Povero sindaco! Povero assessore al turismo! Povero assessore all’urbanistica! Povero assessore al commercio! (scegliete voi) Che cosa ha fatto quest’anno? Ha “dimezzato” i cortei funebri, ha presentato un calendario di manifestazioni estive riproponendo “il Brodetto” di Del Prete “le rievocazioni storiche” di D’Adamo ed il “Film Festival” delle passate amministrazioni. Dove sono finite le novità? Che fine ha fatto la parola “destagionalizzazione”, visto che anche il Toson d’Oro (che mi è stato scippato) è stato anticipato a fine luglio? (Perché non anticipiamo anche le feste patronali?)
E per quanto riguarda i “turismi” a quell’assessore (suo amico) che denigra la città sbandierandone le lacune, avrà detto che i panni sporchi si lavano in famiglia e che i problemi si risolvono, non si sollevano?
Il piano di recupero del Centro storico che novità porterà? Forse qualche metro cubo in più e poi?
C’era una volta un Assessore al marketing, quello che avrebbe dovuto seguire il “famoso” progetto di rilancio del commercio, che fine ha fatto? E’ stato sostituito dall’assessore al commercio, che è anche assessore all’urbanistica, che è anche assessore al turismo, che è anche il … sindaco?
E’ passato un anno dal 4 luglio 2009, la domanda rimane: Chi paralizzava (e paralizza) il lavoro e rallentava (e rallenta) l’attuazione del programma?
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