Da mesi ormai la biblioteca Mattioli ha l’ascensore fuori servizio. Poco male per i comuni frequentatori di questo importante luogo di cultura cittadino. Per costoro salire e scendere i gradini dei due piani che formano l’edifico, non rappresenta un grave problema. Almeno non per tutti. Non è così per Vito Alberto Candeloro, laureato in scienze dell’educazione e titolare di una borsa di lavoro. “Per mio padre settantunenne è un grande sforzo quello di aiutarmi a salire e scendere le scale ogni giorno. Corriamo “insieme” un grande pericolo. Per scendere i ripidi scalini, a fine lavoro, impieghiamo circa 15 minuti”. Questo mi ha detto Alberto, come amichevolmente tutti chiamano, il ragazzo che ha avuto la “fortuna” di trovare lavoro in questa struttura comunale e che si è rivolto “anche” a me per urlare il suo appello: “Rimettete in funzione l’ascensore della Mattioli”. Il personale della biblioteca ha chiesto da tempo la sistemazione di questo importante servizio ma pare che il problema non trovi soluzione.
Dopo aver messo alla porta i ragazzi disabili della Cooperativa Arcobaleno, speriamo che l’Amministrazione Comunale, distratta da successi come la notte bianca e timori come la situazione della Pro Vasto, trovi almeno un attimo per risolvere il problema di Vito Alberto. Questo lo dico senza voler fare polemiche (quelle le riservo per altri argomenti) perché in circostanze come queste non è il caso. Bisogna solamente ed immediatamente agire.
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