giovedì 15 luglio 2010

Galeotto fu il libro e chi lo scrisse.



Galeotto fu il libro e chi lo scrisse.

Chiamandomi Francescopaolo, durante gli studi liceali, non avrei potuto non lasciarmi attrarre dal quinto canto della Divina Commedia. Quello dedicato a Paolo e Francesca. Mai però avrei potuto pensare che la frase di Dante: “galeotto fu il libro e chi lo scrisse”, potesse tornarmi alla mente per motivi diversi da quelli che sono la letteratura o la poesia. Al massimo un “pettegolezzo” (da tempo si dice gossip) poteva farmi ricordare la scena, i personaggi e questa celebre frase, ma da tempo il pettegolezzo è così farcito di particolari che di rado rimane spazio per la fantasia, figuriamoci per la poesia. In questi giorni invece, l’Amministrazione Comunale ha “sottratto” 20 mila euro al fondo di riserva, quello che servirebbe per le urgenze e gli imprevisti, quello che come brava “massaia” si tiene da parte perché “non si sa mai”, per dare alle stampe un’opera commissionata a due bravi studiosi locali: Gianni Oliva e Costantino Felice. Ora io non voglio entrare nel merito. Non so se questa opera è degna di pubblicazione o meno, sicuramente si. Nemmeno voglio conoscerne il contenuto, ne quale apporto alla storia di Vasto, già scritta da Marchesani o Anelli ecc. questa opera esprima. Vorrei conoscere solo la motivazione che ha portato a sottrarre 20 mila euro al fondo di riserva. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse per smascherare i due amanti relegati “romanticamente” nell’inferno della “Comedia” dantesca. Galeotto potrebbe essere il libro “Vasto, Storia di una città” per smascherare il modo di governare e di spendere denaro pubblico da parte di questa Amministrazione Comunale. Qualcuno ha già scritto che “codesta” Amministrazione ha avuto il coraggio di recuperare un’opera per la quale nel 1992 erano state spese 60 milioni di lire. Bene! Ottima cosa (ammesso però che qualche aggiunta dovrebbe essere anche apportata, in merito ai 18 anni trascorsi) tuttavia perché questa fretta? Perché ora e non prima? E qui scatta la molla, si accende la luce a colui che potrebbe dirmi: “allora sei geloso, siccome non lo hai fatto tu!” Ebbene si! candidamente rispondo che potrebbe essere anche questo. Però non cedo spazio a illazioni, giudizi o affrettate conclusioni. La domanda resta: “perché accedere al fondo di riserva, dov’è l’urgenza?”
“Gianne lo sciancato”, nascosto dietro la tenda, sa ma non agisce, ha paura e aspetta … ma questa citazione è troppo colta meglio citare Renato Zero … Galeotto fu il “Canotto” e ce ne andiamo al mare a “guardà” le chiappe chiare, in attesa di poter dire: "Amor, che a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte...".

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