Da Cana Culex
Stessa scena di sempre, stessa incazzatura e stessa predica (da parte mia). Stamattina, verso le ore 9, percorro via Pitagora, in discesa: noto un gruppo di ragazze sedute su un muricciolo che fa angolo con via Tito Livio. Mangiano panini, pizze e bevono. Ripasso dopo un’ora e le ragazze non ci sono più, ma hanno pensato bene di lasciare un ricordino, le vestigia della loro colazione. Cartacce e una bottiglia d’acqua minerale vuota. Tutto in bella vista, per terra. Siamo alle solite. Non importa indagare se queste ragazze siano di Vasto o di un paese vicino perché poco rileva. D’altra parte, anche tra noi Vastesi ci sono tanti maiali, è assodato, quelli stessi che di qui a breve andranno a votare e decideranno anche del mio futuro.
Se questo è il nostro livello di civiltà, non meravigliamoci se poi Bossi parla e sparla contro tutto quello che è a sud del Po o del Rubicone. Con tutta la buona volontà di questo mondo, come può un partito, o una lista civica, impegnarsi per il bene di questa città se manca il minimale senso civico? Altro che sciopero degli elettori: qui c’è da organizzare lo sciopero della politica.
Giacinto Zappacosta
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