giovedì 10 febbraio 2011

Dubbi su una voce proposta nel 'conto' della Sasi .... e la bella lavanderina.


Da Histonium.net (di Paola Cerella):L'acqua è un bene prezioso, anzi, è il più prezioso dei beni, visto che senza acqua non c'è vita e, proprio per questo motivo, l'acqua merita rispetto e "chiarezza".

In questi giorni ci è stata inoltrata dalla Sasi la bolletta per la fornitura idrica ricevuta e abbiamo potuto verificare che in bolletta, accanto alle tre voci standard "distribuzione idrica", "fognatura" e "depurazione", compare l'ulteriore voce "incremento 20% fogna/depurazione ex art. 141 L. 388/2000". Che sarà mai questo incremento del 20%? Di quale imposta si sta parlando? Tale voce fu inclusa alcuni anni fa (in conformità con il quadro normativo vigente) per finanziare opere primarie nella rete fognaria. L'Ato contrasse un mutuo di 5.849.230,83 euro, che fu versato e utilizzato dalla Sasi per la realizzazione delle opere previste. L'incremento tariffario del 20%, però, ha generato dal 2003 al 2009 complessivi 6.816.587,36 euro. La differenza pari a 967.356,53 euro ha coperto integralmente gli interessi maturati nel periodo 2003-2009 ed ha generato una plusvalenza non prevista dalla normativa. Perché, dunque, tale voce continua ad essere inclusa nella bolletta? Non è che si sta chiedendo ai cittadini di continuare a pagare un'opera finanziata e completata per generare altra "cassa" da utilizzare per investimenti non ancora definiti ed approvati?

Se così fosse, non ci risulta che esista alcun motivo perché i cittadini debbano pagare in anticipo delle somme per eventuali investimenti nel settore fognario-depurativo. E' lecito ipotizzare, dunque, che si tratti di un'imposta non dovuta? Se così non fosse, qualcuno ci smentisca subito, altrimenti è altrettanto lecito che i cittadini interpellino le associazioni dei consumatori per valutare se è opportuno pagare le recenti bollette ricevute e/o intraprendere una class action.


Aggiungerei qualcosa a quanto sopra detto.
Secondo me, per i cittadini vastesi dalle bollette dell'acqua andrebbero decutate le spese di gestione delle autoclavi. Oltre al costo dell'impianto e della manutenzione di queste, il costo dell'elettricità per il loro utilizzo non incide poco sulla spesa familiare.
Si badi inoltre che il possibile risparmio proposto dai fornitori di energia elettrica per determinate fasce orarie, non può essere messo in atto (es. per fare il bucato).
In quelle ore infatti manca proprio l'erogazione dell'acqua e in fase di lavaggio potrebbero svuotarsi i serbatoi.
Questo è solo un esempio del disagio causato dalla cattiva estione del "servizio" acquedottistico.

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