Se il giudizio sull’operato di un sindaco si deve ridurre al fatto che non ha subito avvisi di garanzia , allora siamo proprio … rovinati.
Noi Vastesi non sappiamo perché Gianni Melilla ha detto quello che ha detto. Avrà avuto le sue ragioni. E sul giornale del Presidente Forte, abbiamo già letto delle posizioni di Sel rigide e coerenti quanto una canna al vento. Però io ho ancora una domanda: Ma Gianni Melilla che ne sa di quello che è successo a Vasto? Probabilmente molto poco, nondimeno chiede (chiede lui!) “... a tutte le forze del centrosinistra, di ricomporre il quadro politico locale, nell'ottica della sua riconferma alla guida della città”. Se ne sono accorti anche i ciechi che L'UNICO ostacolo ad un centrosinistra ampio e forte a Vasto è Lapenna, per il semplice fatto che con i suoi comportamenti ha coscientemente distrutto il centrosinistra (che già c'era) a suo personale uso e consumo, e adesso arriva un compagno (di merende?) a dire che il sindaco uscente ha fatto questo e ha fatto quello. Lo sappiamo noi qui a Vasto cosa ha fatto il compagno Lapenna, e sappiamo anche cosa non ha fatto. E sappiamo anche cosa avrebbe voluto fare. Io credo che sia addirittura difficile riuscire a seminare tanto odio intorno a se fra quelli che erano compagni di coalizione, coalizione che aveva il collante di una vittoria storica a Vasto. Eppure Luciano Lapenna ci è riuscito. Certo non fa molto onore a chi ha abboccato alle sue puerili manovre che in realtà erano solo delle monotone ripetizioni del “divide et impera”. Però chi vuole bene a Vasto ha l'obbligo di guardare avanti. E chi invece prende una posizione ha l'obbligo di documentarsi. Avvertite Gianni Melilla che anche il cane di Luciano Lapenna (oltre che i componenti della giunta e la quasi totalità della sua risicata maggioranza consiliare) stava prendendo le distanze dal progetto su Colle Pizzuto, mentre lui insisteva in pubblici dibattiti e consigli comunali. Ma si sa, quando uno ce l'ha nel sangue l'aggregazione del centrosinistra!
Quando vuole. Quando vuole Gianni Melilla, sono disposto a incontrarlo pubblicamente o privatamente per raccontargli fatti, non parole, su quello che il sindaco di Vasto ha fatto o non ha fatto a Vasto e alla coalizione. Se invece Gianni Melilla non volesse incontrarmi penso che le moderate parole di Cetto Laqualunque siano appropriate.
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