Su Histonium.net il cronista scrive: “A fine luglio ormai si è ancora nella fase della 'discussione'. L'ormai 'famosa' ordinanza '24.30' continua ad essere al centro dell'attenzione a Vasto. Ieri doveva essere l'oggetto principale della riunione dei rappresentanti della maggioranza di centrosinistra: tutto rinviato, per problemi di natura personale del sindaco Luciano Lapenna. Se ne riparlerà tra qualche giorno. E intanto agosto è sempre più vicino”. Sulla sua pagina di Face Book, però, il sindaco Luciano Lapenna scrive: “Carissimi, scrivo un breve messaggio per rimandare le nostre conversazioni, i Vs. suggerimenti e segnalazioni, a settembre. Credetemi, ci vuole tempo per risolvere i problemi: Vasto ne ha molti. La chiave giusta è la comunicazione, la collaborazione e soprattutto, la fiducia! Vi chiedo fiducia per attuare il cambiamento! "Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere!" Buona estate a tutti!” Tra i tanti che gli rispondono uno, tra l’altro, dice: “… ma naturalmente non è solo la musica il problema del turismo vastese ce ne sono tanti ed è quindi un "colmo" sentirsi dire riparliamone a settembre!”
Io penso che citare Gandhi in un occasione come questa è da “bestemmiatori” della peggior specie. Come direbbe Massimo Desiati però “questi argomenti non mi appassionano” e preferisco entrare nel merito. “I problemi della città sono tanti e allora rinviamo la discussione a settembre”, non mi sembra una buona cosa. Come dire la nave è in balia delle onde e il “capitano” fugge con la scialuppa salvo poi tornare a recuperare il salvabile. E chi rimane sulla nave cosa deve fare?
La sciagurata ordinanza “24.30” è stata emessa da chi non ha idee, da chi “improvvisa” salvo poi fare passi indietro. Ormai questa è una consuetudine. Appaiono sugli organi di informazione “cervellotiche” prese di posizione nell’ambito della stessa coalizione di “governo” cittadino. Anziani che ci spiegano come distinguere tra musica e rumori, giovani “incravattati” che si arrampicano sugli specchi, tutti a “danzare” sull’argomento. Il colmo, sui notiziari di oggi, quella dell’IdV. Il partito di Di Pietro in alcuni notiziari si dice a favore della ordinanza, in altri contraria. Ma se le regole non esistono tra coloro che ci “amministrano” come possiamo pensare che questi “amministratori”sappiano formularne per la guida della città?
Il sindaco e i partiti che in campagna elettorale erano troppo intenti a riempirsi la bocca di promesse, dovevano essere pronti ad affrontare “problematiche” vecchie, di cui si parlava da tempo e invece hanno pensato ad altro. L’argomento affrontato nell’ordinanza “24.30” era stato oggetto di polemiche già negli anni passati. Come mai è stata partorita una ordinanza come questa? Ci si esaltava dicendo che erano state rilasciate “tante” nuove licenze, non sapeva qual’era la richiesta di mercato e quello che si sarebbe verificato?
Il capitano non abbandona la nave che affonda. La abbandonano i topi. Signor Sindaco, si comporti da uomo.
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