giovedì 28 luglio 2011

So fare il Marchese ma non le “marchette”.


Domani compirò 56 anni. Finalmente mi sento maturo. Si dice che una persona inizi ad invecchiare quando, nei comportamenti, comincia ad accorgersi di assomigliare al proprio padre. Io mi sforzo di cercare somiglianze ma ancora non ne trovo. Tuttavia non mi sento più quel ragazzino sorridente che mi “sforzavo” di apparire. Da qualche tempo faccio bilanci sulla mia vita e devo dire la verità ne sono ampiamente soddisfatto, soprattutto perché quello che ho fatto l’ho fatto da solo, proponendomi e “facendo”. Più di ogni altra cosa mi vanto di averlo fatto senza raccomandazioni.

Se avessi saputo fare le “marchette”, la mia posizione sociale sarebbe stata ben altra, tuttavia non mi posso lamentare. Se avessi saputo fare le “marchette”, sarei rimasto tranquillamente nel mio partito, avrei mantenuto la mia carica di Assessore e alle ultime elezioni amministrative sarei stato rieletto con tantissimi voti. Se avessi saputo fare le “marchette” …. eccetera eccetera.
Ho sentito parlare in questi giorni del Toson d’Oro. Nessuno può negare che questa manifestazione nasce da me. Nessuno può negare quante energie e non solo ho dedicato ad essa. Non sono riuscito a farla diventare quello che volevo e non per colpa mia, ma questa è un’altra storia e non è il caso di dilungarsi, nondimeno il Toson d’Oro è giunto alla Venticinquesima edizione.
Quest’anno avremmo dovuto festeggiare il suo “Giubileo”. Io però non ci sarò. Non di certo per mia volontà ma perché non so fare le “marchette”. Certi personaggi che si professano miei amici poi, non vedono l’ora di prendere il mio posto ogniqualvolta se ne presenta la possibilità. E’ successo nel lavoro, è successo nella politica, è successo anche col Toson d’Oro.
Voi penserete che la colpa sia mia, penserete che sia io lo “scemo” che si fa “fregare”. Ho la presunzione di dire che non è così. Io preferisco pensare che la gente sappia valutare e si accorga che senza di me manchi qualcosa. Io non mi sento come il “Pasquale” di Totò. Io mi sento come uno che non sa fare o meglio, non vuole fare le “marchette”. Chi mi chiama perché conosce le mie qualità mi trova a completa disposizione. Chi cerca “servi” o “lingue pendule” non mi avrà mai. Per questo posso andare a testa alta “ovunque” a differenza di “colendissimi” signori a i quali dedico le prossime “parole”:

E' il pendolo di Foucault," diceva lui. "Primo esperimento in cantina nel 1851, ...... Mi ricordai di un ritratto rinascimentale, di un gran naso asburgico, di quel ... Coloro si adornavano di un'imitazione accettabile del Toson d'Oro. ... si tratta di una cosa davvero esclusiva. E quindi tutte le mezze calze fanno carte false per essere ammessi.

2 commenti:

maria ha detto...

Sto ultimando la passeggiata serale sulla strada del web.
Come al solito, vado sempre fuori dal tema... sarà una sorta di convergenza telematica un po' da ritoccare. :)
Ma visto che siamo dopo la mezzantte ed è 29 luglio: le faccio i miei più sinceri auguri di buon compleanno...
:)

giusfra.poll ha detto...

Come ben sai, a volte ti capisco, altre meno... (per quel che conta), l'importante è che continui ad essere quel che sei. Non più il Marchese, non più l'Assessore (ma i 56 te ne daranno modo ancora), quanto e tutto l'Archi-D'Adamo del Vasto, che molto irride dabbenagini e banalità e un po' s'illude (come D'Alessandro, che "pensare è fare") e poco così ci indovina 'politicamente'.
Come detto, hai tempo ancora. Auguri sinceri, Pino Pollutri