Provate a chiedere alla gente: “quali benefici porterà il Parco della costa teatina”? Vi risponderà: “non lo so”! Eppure assistiamo quotidianamente ad uno spettacolo condito di incompetenza, propaganda, fumo negli occhi e varia umanità. Parliamo del cicaleccio intorno a questo nuovo totem che tanto appassiona le menti di coloro che sono invece poco appassionati dai problemi veri della città e del territorio. In dieci anni non è successo NULLA! Non è stato deciso NULLA! In compenso abbiamo potuto assistere anche qui a Vasto, a notevoli sfilate di politici, i quali politici hanno rivendicato con orgoglio di non essere riusciti a fare NULLA! Da ultimo, il sen. Legnini, con sprezzo del ridicolo, ha orgogliosamente rivendicato di aver materialmente inserito lui l'emendamento grazie al quale, se entro il 30 settembre 2011 il parco non dovesse essere costituito, provvederà a farlo di imperio un commissario governativo. Non c'è che dire, un vero colpo di genio che dimostra come il Pd creda fortemente nel principio della devolution.
Noi lo vogliamo dire chiaramente: “non siamo aprioristicamente contrari al parco”. Sembra invece che qualcuno sia aprioristicamente favorevole, ritenendo il parco dotato di specifiche qualità taumaturgiche.
Ci dicono: “Bisogna avere fede. Non bisogna avere alcun dubbio rispetto alla istituzione del Parco”. Noi invece, filosoficamente, riteniamo che “la fede è dubbio” quindi gradiremmo spiegazioni precise che però in 10 anni non sono arrivate.
La situazione attuale è che il termine sta per scadere, e le parti coinvolte sono in alto mare. Riescono solo a scambiarsi sterili accuse di disfattismo. Intanto apprendiamo dal Presidente della provincia di Chieti, che le amministrazioni comunali, anche quelle favorevoli (a parole) al parco, sono lontanissime dall'avere la minima idea sulla cosa più importante e cioè su quale parte del territorio deve ricadere nel parco. Allora noi vogliamo dire alla gente: “non vi preoccupate. Non siete voi che non avete capito. Non siete strani se avete paura”. Quando una cosa così importante, come la gestione del territorio è gestita in maniera così improvvisata, c'è da avere paura. Quando uno strumento così importante ed impattante rischia di diventare un altro carrozzone pubblico, guidato dalle incapaci mani della politica c'è da avere paura. Quando si scopre lo straordinario numero di commissariamenti degli enti parco in tutta l'Italia, e il caso Abruzzo denunciato dal wwf è eclatante con 3 parchi commissariati su 4, c'è da avere paura. E sia chiaro, c'è da avere paura della politica, non del parco.
3 commenti:
Io vorrei patrocinare la salvaguardia dello stercoraro, quel simpatico insetto nero che vive nelle nostre spiagge e le ripulisce senza chiedere nulla in cambio. Per questo vorrei più merda in spiaggia per salvare lo stercoraro. Perchè quell'antipatico di fratino si, e lo stercoraro no?
Giusto, se non altro per questo (stercoraro) si deve da fare il Parco. ...Merde!
l'astio isterico di uasteme' e' da ricovero coatto presso un ottimo reparto di neurologia. Se fosse per me invece a gente come te donerei estrazioni petrolifere, inceneritori, centrali biomasse e quant'altro di dannoso l'uomo sa produrre. Con la speranza viva che poi ti vengano le peggiori patologie ceh l'uomo ha scoperto da quando esiste la medicina.
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