domenica 11 settembre 2011

Domanda: cosa è successo l'11 settembre?

Vediamo ... a già! SONO NATO IO.


... no! C'è stato l'attacco alle torri gemelle.


.. e allora devo essere triste ogni mio compleanno?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

originale, sì, come lei sa essere, ...ma di cattivo gusto. Non crede?

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Non mi piace l'ipocrisia, non mi piace la falsità, non mi piace la speculazione sul dolore della gente.

maria ha detto...

Però, e mi scusi, per il giorno del funerale dell'Onorevole Gaspari a Chieti, lei si chiese come e dove era stato istituito il lutto cittadino... criticando l'amministrazione che non si era adoperata per far si che questo lutto si notasse...
Sa quanti giovanissimi e non giovanissimi "anonimi" o poco conosciuti muoiono, e nessuno ci pensa?
Dov'era la sua ipocrisia quel giorno?
Per il resto, sono daccordo con lei: o si ricordano e si commemorano tutte le stragi che magari possono avere come comune denominatore gli attentati e magari anche la data, oppure che si evitassero finti patriottismi...
Più o meno come per il 150° dell'unione italiana dove a furor di popolo sono stati volutamente ricordati solo i morti convenienti, ma gli "sconvenienti", non erano di certo i mandanti assassini e oppressori di popoli e civiltà.

Francescopaolo D'Adamo ha detto...

Premesso che io reputo Remo Gaspari un grande politico che però ha distrutto Vasto (non chiedermi spiegazioni in merito, sarebbe troppo lungo. Sarà argomento di un mio futuro libro), nell'occasione di cui tu parli, mi chiedevo cosa significasse il lutto cittadino in un luogo dove tutto "funzionava" come qualsiasi altro giorno.
Dove era l'ipocrisia di quel giorno? Un sindaco sempre oppositore di Gaspari che gli da la cittadinanza onoraria. Politici che non hanno avuto sbocchi a causa dell'impero assoluto di Gaspari. Persone raccomandate che "finalmente" non devono più "inchinarsi" a Gaspari. Devo continuare? Tutti a fingere dispiacere.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di consigliare - per spiegare la mia osservazione, tutta d'istinto - la lettura della Nota pubblicata ieri su Qui Quotidiano on line sull'argomento:
http://www.quiquotidiano.it/wordpress/?p=25085

A me pare di interpretare quel che l'articolista in fondo vuol dire: Vogliamo non metterla tutti e tutto in politica, ma semplicemente dolerci per la morte di esseri umani colpiti da una ferocia difficilmente qualificabile, seppure in negativo?

Si può, a mio avviso, senza essere tacciati di ipocrisia, sentirsi addolorati nell'intimo e nel profondo e al tempo stesso godersi il sole, il mare, la vita del giorno che ancora ci è dato.
Sono sicuro, D'Adamo, che su questo sarà d'accordo.
Il viso del bimbo da lei mostrato, se permette, io lo darei con questo significato: 1. Un figlio di padre e di madre, protetto e sicuro dall'avere ancora un padre e una madre, 2. un bambino a cui, d'improvviso, viene negato la sicurezza e la dolcezza di avere, come natura (e magari un Dio) vuole, un padre e una madre.
Mettiamola così. LT

maria ha detto...

Tutti a fingere dispiacere???
Il dispiacere è ed è giusto che sia per la morte di un uomo... uomo donna che sia, politico o anonimo che sia.
Lei, come altri, ha il vizio di non leggere chi non reputa all'altezza (di cosa non s'è mai capito...)
Se vuole scriverlo il libro lo scriva pure: io certe cose le dico ogni giorno ma nessuno se non per mandarmi a cagare o a fan... risponde mai in merito...
Bisogna pure essere qualificati per avere una opinione sulla propria vita e sul proprio vissuto: questa è l'Italia e questo è il territorio vastese in eccellenza (senza riferimenti calcistici: non vorrei essere fraintesa e fomentare altre situazioni che nulla c'hazzeccano).

maria ha detto...

ahi quella H che m'esce spontanea...