Parafrasando una frase del brano dei Rolling Stones, Sympathy for the Devil, mi pare di poter dire che alla luce di quanto succede nella nostra città bisognerebbe iniziare a "suonare". Vivere a Vasto fino a qualche anno addietro sembrava come stare comodamente seduti in treno in corsa a guardare il mondo fuori dal finestrino. Ora sembra ancora di essere seduti nel treno ma fermi su un binario, lontano da ogni stazione, a guardare una immagine statica. Il paesaggio è sempre lo stesso, magari lo vediamo all'alba o alla sera o in pieno giorno ma non cambia. Nemmeno sappiamo perché siamo fermi. Nemmeno sappiamo come fare per ripartire. Abbandonati da chi qualche spiegazione dovrebbe pur darci, da chi qualche provvedimento dovrebbe pur prendere e invece ...
E così tra un duplice omicidio, suicidi, tentativi di suicidio, furti, scippi, teppismo, vandalismo e "messe nere", Vasto sta mostrando tutto il malessere per "l'attesa" di qualche cosa che nessuno "conosce".
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