In questi giorni senza Internet ho letto tre libri, visto alcuni film e ascoltato tanta musica. Devo dire che non ho sentito la mancanza delle le foto, spesso bruttissime, di quello che la gente mangia o della "solita" Vasto. Non ho assolutissimamente sentito la mancanza della "retorica" di Facebook. Non ho sentito la mancanza, nemmeno delle notizie sulla nostra amministrazione comunale, anzi ne ho provato giovamento. Invece, appena ho ripreso a frequentare il web, lo stomaco ha ricominciato a "gonfiarsi".
Non so se è peggio l'immagine della ruspa che scende i gradini della Loggia o le la stantia orgia di inutili dichiarazioni del sindaco e dei suoi pollastri.
Era meglio se continuavo a riflettere sulla "filosofia" di Sorrentino espressa in Youth oppure se continuavo ad immergermi nel Settecento de Le memorie di Barry Lyndon. Ancora meglio affogare nell'Antologia di Spoon River piuttosto che soffrire nell'ascoltare la rifritta lagna del sindaco e vedere Vasto com'è, con le sue ferite coperte da cerotti di colore blu, in attesa di incancrenire.
Stanno tagliando (finalmente) le palme morte, tapperanno qualche buca sulle strade e poi tutti al mare, aspettando la "crisi" che ci porterà alle prossime "votazioni" di maggio 2016.
Sicuramente qualcosa di positivo ci sarà: "una carie in meno". Immaginate voi il dente a cui mi riferisco. Un incisivo, un molare, un canino ... certamente non un dente del "giudizio" quello non c'è più da tempo.
1 commento:
, per taanti, a Vasto. In realtà, più che la mancanza. di giudizio, poté la fame di profittevoli e del tutto personali interessi!
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