venerdì 4 dicembre 2009
Sulla stazione ferroviaria.
Stazione senza Eurostar, il caso in Regione
il Centro — 03 dicembre 2009 pagina 11 sezione: CHIETI
VASTO. Viene chiesto l’intervento del governatore Gianni Chiodi sul caso della stazione ferroviaria penalizzata. A portare il caso in Regione è il consigliere dell’Udc Antonio Menna dopo che, malgrado le rassicurazioni ai sindaci e alla Provincia, Trenitalia non ha potenziato i collegamenti Eurostar City con Milano. Il nuovo orario invernale scatta domenica 13 dicembre. Alla protesta di Menna si uniscono anche gli altri rappresentanti regionali del centrodestra. Trenitalia tace. Curiosamente ha annunciato quattro fermate in più nella vicina stazione di Termoli, ma sul paventato declassamento dello scalo vastese non ci sono al momento note ufficiali. I sindaci di Vasto e San Salvo invitano gli utenti alla calma. «Non abbiamo avuto ricevuto alcuna notizia di tagli», dice Gabriele Marchese , sindaco di San Salvo. Tanti, però, gli episodi che legittimano la preoccupazione. Una studentessa vastese in partenza per Milano alla biglietteria ha potuto fare il tagliando di sola andata (partenza 11 dicembre), ma non quello di ritorno (16 dicembre). «La mancanza di vettori nazionali rappresenta il preludio del declassamento di uno scalo che serve un comprensorio di oltre 100mila abitanti, nonché le più grandi aree industrali del Chietino», ricorda Menna. «La soppressione degli Eurostar City per Milano rappresenterebbe un ulteriore disagio per gli utenti: per andare a Milano sarebbero costretti ad emigrare in Molise. E’ assurdo», tuona il rappresentante del partito del leader Casini . Non è più tenero Paolo Palomba , consigliere regionale dell’Italia dei Valori: «Trenitalia non può fare due pesi due misure. Il Vastese», sostiene Palomba, «non può essere impoverito di un servizio indispensabile per gli studenti, i lavoratori e i dirigenti delle industrie». (p.c.)
Registriamo con attenzione le proteste manifestate anche a mezzo stampa da rappresentanti della regione e di enti locali, circa la situazione di incertezza nella quale sembra versare lo scalo ferroviario di Vasto-San Salvo.
Si fa riferimento a precedenti intese, che poi non avrebbero avuto seguito, tra Trenitalia, i sindaci e la provincia. I sindaci rassicurano, non avendo a loro volta notizie.
Noi ipotizziamo che se una delle più grandi aziende italiane, di proprietà pubblica tra l’altro, effettua delle scelte rilevanti dal punto di vista logistico-organizzativo, lo faccia solo dopo attenta e ragionata programmazione. O quantomeno auspichiamo che sia così! E poveri noi se così non fosse.
Ipotizziamo altresì che lo scalo di Vasto non sia improduttivo economicamente, altrimenti torme di managers (di cui l’Italia abbonda) si sarebbero già scatenate nello spiegare che una stazione “in perdita” va eliminata.
Ma a questo punto noi ci chiediamo:
1. Esiste un piano industriale di Trenitalia che riguarda lo scalo di Vasto?
2. Se sì, cosa prevede?
3. Doveva essere forse concordato con gli Enti Locali?
4. E’ stato forse concordato con gli Enti Locali o con la Regione?
Se non esiste possibilità di ottenere risposta a queste domande… di che parliamo?
Il portavoce del circolo IdV Vasto 1 Michele Colantonio
Tiziano Longhi
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