Il testo è del 1975. Dopo i fatti accaduti in questi giorni, potrebbe ...
La mia città
Sono solo a spasso in questa mia città;
Sono circa le quattro
ma di andare a letto non mi va.
L’unico rumore
la fontana della piazza.
Passa un cane bianco e nero
mi guarda e se ne va.
Coperta di stelle
quanto è bella la mia città.
Lei non sa come è finita questa sera
Senza parlare, lei mi ascolterà
Anche tra i vicoli bui non mi capirà
Tra le chiese, i palazzi, le piccole case, non mi capirà.
E tu chiusa in casa forse piangerai
Per gli esami non fatti o per più gravi problemi tuoi
Non mi pensare mai, non mi pensare mai,
Tanto un Paolo, un Giorgio, un Antonio, un Alberto, un altro
Che differenza fa
Che cosa ti importa dell’amore che uno
uno ti dà
Coperta di stelle quanto è bella la mia città
Anche lei ha capito che tu non tornerai
Ha spento le luci e piange insieme a me
Piange di un amore che esiste solo in me.
3 commenti:
Alla gigi d'alessio... Le femmine, non capiscono mai cos'è l'amore....
Menomale che almeno le città, seppur femmine, sanno consolarci....
:)))))
Molto carina...
Credo che la città sappia ascoltarci, e sappia a modo suo parlarci, ma tenga stretta con se tutti i nostri sogni, le nostre paure e le nostre gioie...
I vicoli e la Piazza di Vasto, ogni volta che ci passo, sembra che mi vogliano ricorda, anzi lo fanno, mi ricordano come ero, cosa sognavo, le mie paure... Gli alberi, della piazza, gli odori dei vicoli, sono una cosa senza tempo ...
può darsi che anche i "maschietti" non sanno spiegare il loro amore, così che la città come "brava mamma" sappia ....
Risposta di Classe....
:)
Posta un commento