Sono molti gli spunti di riflessioni che la giornata odierna ci offre. L’esclusione del PdL dalle liste elettorali nel Lazio e in Lombardia. La denuncia per “violenza” agli attivisti del Partito Radicale. Il definitivo abbandono della “sinistra” riguardo alla “difesa del posto di lavoro”.
Il primo punto, quello che vuole “non ammissibili” le liste presentate dal partito di Berlusconi, aveva avuto già un precedente in Abruzzo. Il caso fu “brillantemente” risolto, secondo me, grazie all’appoggio delle sinistre che, impreparate a continuare l’amministrazione della Regione dopo lo scandalo Del Turco, si sono ben guardate dal portare avanti una battaglia armati di cavilli burocratici e i vizi di forma.
Il secondo punto, quello che vede gli attivisti di un partito transnazionale che ha come unica forma di lotta la non violenza, accusati proprio di violenza, rappresenta un paradosso tipico del momento politico che stiamo vivendo.
Il terzo argomento, quello che ci tocca più da vicino, è quello della mancata difesa del posto di lavoro di donne e disabili, che dopo anni di “impegno” vengono buttati fuori dal luogo dove operavano. Ciò avviene senza dare a questi lavoratori la possibilità di “provare” a riproporsi per il mantenimento della posizione lavorativa che per anni avevano occupato, con la sola motivazione che il “contratto” è scaduto .
La Cooperativa Arcobaleno, infatti, è stata finalmente “cacciata” da Palazzo d’Avalos, proprio da una Giunta di sinistra che avrebbe dovuto tutelare, prima di ogni cosa, il diritto del cittadino al mantenimento del posto di lavoro.
E dove sono ora certi “giustizieri”, sempre pronti ad alzare polveroni per coprire gli attacchi (o la ritirata) di coloro che vorrebbero far apparire loro nemici e invece sono loro complici? Come mai tacciono sull’accaduto? Forse perché come Penelope in attesa di Ulisse, di giorno tessono e di notte … si ritrovano tutti di fronte ad un buon bicchiere?
Nessun commento:
Posta un commento