Ho partecipato all'incontro dibattito sul libro di Costantino Felice. Ho cercato tra le mie carte e ...
Nel 1909 "qualcuno" diceva: ...se non viene qualche intraprendente straniero a sfruttare quelle ricchezze che i nativi sdegnano. Questa è la condizione vera dell'Abruzzo, e non vale l'arte del Michetti, del Barbella, del Tosti a farlo conoscere ed a fargli render giustizia. E tanto meno l'arte del d'Annunzio, iridescente ma fatta di esteriorità e vuota di contenuto sociale, in cui si sente a volte il respiro dell'Abruzzo, ma non si scorge la sua anima, come si sente il respiro, ma non si scorge l'anima di un dormiente.
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