giovedì 16 dicembre 2010
Cupello, la busta e la "tampa".
Questa mattina qualcuno voleva, come ogni giorno, praticare il suo sport preferito. Andare a buttare i rifiuti a Cupello. Non gli è stato possibile causa neve. Andare a “Cupelle” per una “magnata” come “Santarelle”, non era di moda poiché come dice il proverbio, non ne vale la pena. Andare a buttare l’immondizia, al contrario, certamente da soddisfazione. Vuoi mettere lo stress che ti procura separare i vari tipi di rifiuti, sistemarli nei vari contenitori e ricordarti il giorno destinato alla raccolta per ognuno di questi, vuoi mettere invece la soddisfazione di raccoglierli tutti in una busta, metterli nell’auto, la quale godrà della “tampa” che questo sacchetto emana, e andare fino al vicino “ridente” paesino a buttarli per strada. Certamente una goduria. Poco male per il tempo necessario per l’operazione, tanto meno per la benzina necessaria. Ogni tanto però si è costretti a lasciare fuori dall’uscio una busta contenente qualcosa, altrimenti qualcuno potrebbe chiedersi come mai nella tua casa non si producono rifiuti. Nientemeno si potrebbe pensare che, come un maiale o se vogliamo fare una citazione colta, come Ciacco di dantesca memoria, i rifiuti sono a loro volta re ingurgitati. In questo secondo caso addirittura viene da pensare come si possa ingoiare, per esempio, una lattina in alluminio o una bottiglia di vetro, ma soprattutto come si fa poi a “espellere” questi elementi dal ….
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