mercoledì 10 agosto 2011

Ahh! "Cazzonetto americano", se mi avessi ascoltato a suo tempo.

Il Piano Particolareggiato di Recupero del centro storico di Vasto denominato Piano Particolareggiato – Città Storica.

1. Prima di tutto il metodo, che non si può chiamare scientifico, in quanto nel Piano mancano:
- le fonti, indicate talora solo sommariamente, senza note, ad eccezione del testo redatto da Luigi Murolo;
- la bibliografia;
- le analisi autoptiche e/o di laboratorio delle murature e degli intonaci;
- i rilievi planivolumetrici delle singole unità abitative;
- la planimetria delle infrastutture a rete;
- la carta archeologica.

2. Non viene rispettato, se non in minina parte, quanto richiesto dal bando del 18.09.2007 (il quale a sua volta fa riferimento alla L.R. 18/1983), che si riporta di seguito in corsivo, evidenziando tra parentesi quadra l’eventuale osservazione di merito:

“La prestazione professionale comprenderà la predisposizione di tutti gli elaborati e la documentazione prevista dell’art. 27 della L.R. 18/1983 nel Testo in vigore e conterrà, in particolare, i seguenti elementi:
1. La delimitazione degli isolati e delle aree interessati;
2. Il recupero di spazi pubblici,vie o piazze,ecc. [ASSENTE]:
3. L’eliminazione delle barriere architettoniche [ASSENTE];
4. La precisazione tecnica degli interventi e delle trasformazioni [INSUFFICIENTE];
5. L’indicazione planivolumetrica degli insediamenti [PARZIALE];
6. L’indicazione delle opere da convenzionare o soggette ad espropriazione[ASSENTE];
7. Analisi storica e cartografica dell’antico nucleo;
8. Analisi delle caratteristiche architettoniche e degli elementi caratterizzanti gli edifici [PARZIALE];
9. Le Norme tecniche di attuazione ed eventuali prescrizioni speciali [PARZIALE];
10. Gli strumenti e le fasi di attuazione;
11. Colloqui interlocutori con l’Amministrazione; illustrazione in conferenze pubbliche; presenza in Giunta e Consiglio comunali;
12. I dati sommari di costo[ASSENTE];

Gli elaborati necessari per il Piano di Recupero sono:
1. Relazione generale;
2. Planimetria dello stato di fatto su base catastale riportante il perimetro dell’intervento (su rilievo fornito dall’Amministrazione - Ufficio Tecnico Pianificazione);
3. Planimetria delle infrastrutture a rete esistenti (su rilievo fornito dall’Amministrazione -Ufficio Tecnico Servizi) e di progetto [ASSENTE];
4. Planimetrie/schede con ricostruzione storico-artistica del “nucleo antico” [PARZIALE];
5. Dettagliata relazione sulle emergenze archeologiche e culturali [ASSENTE];
6. Verifica di compatibilità geologica, geomorfologica e idrogeologica dell’intervento;
7. Planimetria di individuazione degli isolati in scala adeguata;
8. Il progetto planivolumetrico e l’eventuale individuazione dei comparti in scala adeguata [PARZIALE];
9. L’individuazione delle aree da cedere e/o vincolare [ASSENTE];
10. Schedatura/censimento degli edifici vincolati dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e dei siti archeologici [ASSENTE];
11. Schedatura edifici oggetto di interventi puntuali [PARZIALE];
12. Sezioni significative e particolari architettonici [PARZIALE];
13. Documentazione fotografica con indicazione dei coni visuali;
14. Abaco dei dettagli progettuali : “quadro” sistematico di proposte operative per categorie d’intervento, da praticare alle facciate degli edifici, indicante i materiali di finiture, le caratteristiche architettoniche e gli elementi caratterizzanti le costruzioni, nonché il colore [PARZIALE];
15. Norme tecniche di attuazione con individuazione dei modelli di intervento, alle varie scale, esplicitati con disegni tecnici (secondo l’impostazione degli attuali Manuali di Recupero);
16. Relazione sulla spesa necessaria per l’esecuzione delle opere pubbliche e degli espropri [ASSENTE].

3. Si riprende, per la zona di Piazzale Histonium, ma senza citarlo, il Piano di Recupero di iniziativa privata a firma degli architetti Lorenzo Busico, Denis Pratesi e del geom. Vincenzo Silvestri per conto della D & C. Immobiliare di San Salvo – depositato agli atti del Comune; quest’ultimo però teneva conto anche delle preesistenze archeologiche nell’intera area.
Un’attenta lettura del suddetto piano di iniziativa privata avrebbe consentito altresì di cogliere un altro aspetto non secondario: gli edifici di Piazzale Histonium oggetto dell’intervento sono sottoposti a vincolo indiretto ai sensi del Dlgs 42/2004, e non possono essere modificati né nella forma né nel volume. Ciò che invece è previsto nel Piano comunale.

4. Infine, la proposta di trasformare il mercato coperto di Santa Chiara in un’area residenziale è in contrasto con la stessa analisi socio-urbanistica, peraltro condivisibile, presente nel Piano: nel centro storico non c’è bisogno di altre unità abitative, poiché quelle esistenti sono perlopiù vuote o stanno per essere abbandonate. Il mercato coperto deve continuare ad esistere e a svolgere così la sua sperimentata funzione di interscambio tra il centro storico, l’entroterra e la campagna; una funzione centrale in ogni città storica. Anzi, va riqualificato e potenziato.

Alla luce di quanto sopra esposto si chiede l’integrazione di quanto insufficiente e l’elaborazione di quanto assente, nonché l’opportuna rivisitazione metodologica, che tenga conto delle istanze legittime delle norme basilari di un progetto degno di tale nome: la citazione delle fonti in maniera perspicua e la fornitura di analisi autoptiche e di laboratorio, che consentano a chiunque ne sia interessato di comprendere e di verificare quanto viene affermato.

Vasto, 8 agosto 2011

Michele Celenza
Presidente dell’ Associazione civica Porta Nuova – Vasto


Il titolo dell'articolo e il relativo "aggettivo qualificativo", sono rivolti all'amico Michele.

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