Le considerazioni espresse dal consigliere D'Alessandro sono assolutamente personali e prive della benchè minima rappresentatività o condivisione all'interno del progetto Alleanza per Vasto.
Al più presto il direttivo del progetto si riunirà per definire in quale maniera evitare il ripetersi di imbarazzanti (per ApV) fughe in avanti di chicchessia, eletto o meno.
Cogliamo quindi l'occasione per scusarci con quanti hanno inteso premiare il progetto Alleanza per Vasto dando la loro fiducia attraverso il voto.
Resta inteso che per conto di Alleanza per Vasto da ora parlerà l'organo deputato a farlo, e cioè il coordinatore.
Il coordinatore ApV
Francescopaolo D'Adamo
Si rimette di seguito articolo apparso su Semidiceviprima.com
A due giorni dalla seduta del consiglio comunale che dovrà approvare il bilancio preventivo, Davide D’Alessandro (ApV) fa un sunto dell’attuale momento amministrativo vastese e sullo scenario politico che da Roma inevitabilmente investirà il Paese attraverso i prossimi congressi nazionali dei partiti fissati in autunno. Il capogruppo di Alleanza per Vasto annuncia che proporrà alle opposizioni di sposare in aula un atteggiamento di responsabilità compatibilmente e coerentemente con la linea adottata sin dal 18 giugno, relativa alle ‘scivolate’ degli apparati governativi che hanno prodotto un ricorso cui il Tar darà risposta in settembre: “Premesso che, in attesa del giudizio del Tar sul primo Consiglio Comunale e per coerenza con quanto fatto sul bilancio consuntivo, mercoledì prossimo in otto saremo chiamati a non partecipare al voto anche sul bilancio preventivo, io farò una dichiarazione comunque a favore e inviterò gli altri ad aderire a questa mia proposta. Come accaduto a Lanciano, l’altra parte, che a Vasto non chiamo centrodestra, dovrebbe, in un contesto nazionale così delicato, votare a favore o, almeno, dichiarare che voterebbe a favore se non fosse costretto, per un problema procedurale, a non partecipare. Ho letto il bilancio preventivo con estrema attenzione. Nonostante alcune criticità, è difficile ritenere che, con la crisi che rischia di travolgere i Comuni, l’altra parte potesse scriverlo meglio”. D’Alessandro non tiene in considerazione, in questa sua uscita di pre-voto al bilancio, l’ipotesi di cosa potrebbero fare alcuni esponenti della maggioranza. Non è affatto detto, infatti, che i quindici (sindaco compreso) di centrosinistra lo votino all’unanimità. Ciò significa che rimanendo in aula, il consiglio di martedì potrebbe diventare come una puntata storica del Grande Fratello, ‘dove tutto può succedere’. D’Alessandro preferisce pensare ad altro e punta il dito verso i colleghi dell’opposizione chiamandoli alla responsabilità di dire alla città cosa vogliono fare ‘da grandi’: “Dico l’altra parte, perché a Vasto il centrodestra non c’è o, comunque, non ancora. Il Pdl è frazionato, il terzo polo è una fantasia divisa in tre cartelli (Api, Udc e Fli), poi ci siamo ApV, Vasto Giovani e PpV, cosiddetti civici. I conflitti tra bande e i risentimenti personali non sono terminati neppure dopo il voto. Occorrerebbe unire, come ho ipotizzato con un nuovo Laboratorio, ma vedo che riunire ciò che è stato diviso è impresa titanica e io ho voglia di fare politica, non di pregare. A pregare vado in Chiesa. Mentre qualcuno vuole unire le città, le regioni, a Vasto nessuno vuole unire le sigle dei partiti o presunti tali. In Consiglio abbiamo dodici capigruppo, un’assurdità che determina una frammentazione insostenibile. Per quanto mi riguarda, a breve, darò il mio contributo alla semplificazione unendomi a chi desidera unirsi con me. Con chi lo vedremo, parlo con tutti, senza preclusioni, perché così non si può continuare. Credo che, dopo la pausa estiva, grazie ai tanti congressi in arrivo, ci sia bisogno di un dibattito vero che miri a una riconfigurazione del quadro politico. Lo richiedono il momento storico e le difficoltà che la città attraversa. Le sterili contrapposizioni non producono nulla di buono. Vi è la necessità di un modo nuovo di guardare al territorio, alle cose da pensare e da realizzare. C’è bisogno del concorso sinergico di tutte le forze che si sentono investite da una grande responsabilità: dare risposte urgenti ai cittadini”. Il capogruppo di Apv chiude con un inedito, sorprendente appello: “Io ho criticato, con durezza e asprezza, gli ultimi cinque anni di Lapenna, ma bisogna riconoscere con onestà che prima di lui sono stati fatti danni incalcolabili. Ora, la ricerca dei responsabili non mi appassiona. Mi appassiona fare qualcosa per Vasto. Con Lapenna? Con Desiati? Con Del Prete? Con Forte? Con chiunque, purché si faccia. Oppure, a Vasto, vogliamo continuare a morderci i gomiti tra finta destra e finta sinistra, tra guelfi e ghibellini, mentre la città affonda?”. Insomma, un D’Alessandro che elogia il bilancio e non ‘stropiccia’ La penna è davvero la grande novità politica di questo 2011. E lo resterà, forse.( Gabriele Cerulli,Primo Piano Molise,oggi)
e adesso qualcuno (in malafede) dirà: "anche le pulci hanno la tosse".
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