Da "Il Corriere del Veneto".
Traffico illecito di rifiuti, 8 arresti
Fra Veneto, Friuli e Lombardia
Inchiesta della procura distrettuale antimafia di Trieste. Impegnati i carabinieri del Noe di Treviso, Venezia e di Vicenza
TRIESTE - I carabinieri del comando Tutela ambiente stanno eseguendo tra Veneto Friuli Venezia Giulia e Lombardia otto provvedimenti restrittivi nell'ambito di un'inchiesta su uno smaltimento illecito di rifiuti. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Trieste Guido Patriarchi, su proposta del pm Giorgio Milillo della procura distrettuale antimafia, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato, ai danni del privato e falso ideologico nonché attività organizzata al traffico illecito di rifiuti. Nell'operazione sono impegnati decine di carabinieri del Gruppo tutela dell'ambiente di Treviso, i Nuclei operativi ecologici di Udine, Treviso, Venezia, Bologna, Trento, Brescia e Milano con il supporto dei carabinieri dei comandi provinciali di Udine, Gorizia, Trieste, Vicenza, Bergamo.
Oltre alle misure cautelari sono in corso decine di perquisizioni anche in sedi di società, e il sequestro di ingenti quantitativi di rifiuti in ditte del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. L'indagine è iniziata con la denuncia presentata lo scorso marzo dai vertici della società A2A di Milano, responsabile della gestione della centrale termoelettrica di Monfalcone (Gorizia), nei confronti di alcuni dipendenti definiti infedeli, sospettati di essere i responsabili di una colossale truffa perpetrata ai danni della società stessa. I carabinieri hanno quindi accertato l'esistenza di una duplice struttura organizzata, composta da imprenditori e infedeli dipendenti della A2A, che dietro cospicue somme di denaro garantivano lo smaltimento di un traffico illecito di rifiuti speciali, la falsificazione dei formulari di identificazione dei rifiuti e dei certificati di analisi.
I dipendenti infedeli della società che gestisce l'impianto termoelettrico di Monfalcone (Gorizia) e che gestisce anche gli inceneritori di Acerra (Napoli) e di Brescia, attestavano l'ingresso nell'impianto di un numero di automezzi della Friul Pellet con materiale da smaltire superiore al reale. Questo comportava la corresponsione di importi superiori al dovuto da parte della centrale alla società. Secondo quanto accertato da carabinieri, in un mese i guadagni per la Friul Pellet sono stati di circa 150 mila euro. Per ciascun dipendente, invece, era assicurata una somma di circa 1.500 euro per ciascun finto conferimento. Una analoga truffa era compiuta parallelamente da un dirigente della A2A in accordo con la Comagri di Treviglio (Bergamo). Gli otto arrestati sono i responsabili delle due società, un responsabile e un collaboratore del laboratorio di analisi Tiss di San Dorligo della Valle (Trieste), un dirigente della A2A e dipendenti dell'impianti di Monfalcone. Due persone sono in carcere, a Vicenza e a Bergamo, le altre sei sono agli arresti domiciliari. Le indagini sono cominciate nel marzo 2011 in seguito a una denuncia presentata dalla A2A e si sono concluse nell'ottobre scorso ed hanno coinvolto complessivamente 14 persone. (Ansa)
Guido Patriarchi (gip di Trieste) è di Vasto. Lo sapevate?
1 commento:
il commento è relativo al fatto che il GIP è di Vasto, il fatto di bruciare o non bruciare cose diverse da quelle consentite non c'entra nulla con la costruenda centyrale a biomasse che stanno per costruire a Vasto ( e per inciso continuare ad espandere la zona industriale con affiancato un Parco Naturale mi sembra una idiozia). la centrale in costruzione credo che bruci olii vegetali e basta, non ha camere di combustione tipo inceneritore. Poi possiamo discutere che per produrre olii di palma, cocco e altri deforestano mezzo mondo, ma la tecnologia della centrale è semplice, un motore che brucia olio.
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