Era di Vasto,
’pi lu Uaste La Voce,
dell’anima nostra era lieve
un fiato, assonante e melodico.
per novanta e poi cinque gli anni,
di sua e della gente ha segnato un’età.
Di nostra terra, d’aria e di mare
intonava
canzoni, tra il dire, narrare e sognare,
sommessi palpiti donava all’ascolto,
per tutti evocando passioni nascoste
e poi svelate, gli umori e gli amori, serenati
per le nubende al fervido sposo votate.
Menestrello comitante della vita
semplice,
con lievi tocchi di corda acustica melodiava
sentimenti e desideri, le lontananze e i ritorni
di chi “era andato”, nel tempo e
nel mondo.
Cicerenella mè e La fije di Ciarcialle …
sovente intonava, o un corale e liberatorio
Ngi Pinzà, nel vernacolo più vero e più suo.
Ciancio Gaetano, usignolo per voce,
ha ‘ballato’ per molti la vita,
nel Vasto tenendo suo e nostro
l’approdo continuo dei giorni.
Che Caddane sia morto,
e del tutto ora tace, è annotazione d’anagrafe.
Vivo resti in noi l’animo suo cantore,
da tenersi a suadente memoria per vivere,
nel tempo che viene e che per altri verrà.
Giuseppe F. Pollutri, 28 aprile 2014
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