Il pino “torto” di piazza Rossetti potrebbe essere considerato l’emblema dell’amministrazione della nostra città in questi ultimi anni. Recintato in maniera maldestra subito dopo le copiose nevicate di febbraio, ancora oggi tutto rimane in attesa. Cosa si sta aspettando? Forse che il pino si raddrizzi? Oppure lo si vuol “potare” come già “magnificamente” avvenuto per l’altro pino posto sulla stessa piazza? Sicuramente, per non urtare i sentimenti di qualche amico dal cuore verde, non lo si vuole tagliare. Nel frattempo il marciapiede posto sulle radici si alza, gli storni cominciano a inviare qualche “ranger” in avanscoperta, l’edicola e le auto parcheggiate rischiano di rimanere sotto il suo eventuale crollo, mentre “non” si decide sul da farsi.
Come per questo albero così per tutto. Si aspetta e ancora si aspetta fra chiacchiere e pensieri di ogni tipo. Così per Fosso Marino, per il lungomare, per la video sorveglianza eccetera. In compenso si parla di “verifiche” politiche, si parla di aria fritta in attesa di grandi successi come le notti bianche e i brodetti.
Intanto il cittadino si adagia e si abitua. Come quel cittadino che, tranquillo, si siede sulla panchina incurante del ramo spezzato che gli pende sulla testa.
A già! Attendiamo i lavori dell’anello ….
1 commento:
"Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dov'è scritto il tuo nome,
è scritto nel ferro
nel cerchio di un anello..."
Architetto, non so se lo fa apposta a scrivere i post facendo venire in mente ai suoi lettori le splendide canzoni di Capossela...
Speriamo, almeno, che coloro che dovranno rispondere di ciò che espone, risponderanno con una frase della stessa canzone che è questa qui...
"Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato.
Se non ci sono stato,
se non sono tornato."
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